Il “mestiere” dei giornalisti oggi, con i vari tipi di comunicazione che viaggiano a un ritmo irrefrenabile, è sempre più condizionato dai media che ci bombardano di notizie, come tg, giornali e Internet. Per questo il lettore non deve fidarsi e sentire una sola voce, ma sforzarsi di prendere in considerazione molteplici punti di vista, anche se distanti tra di loro, per poter così ragionare e comprendere meglio quello che accade nel mondo, specialmente quello politico. Questa la sintesi della lezione giornalistica che Luciano Ghelfi, caporedattore redazione interni-politica del Tg2, ha offerto il 24 marzo agli studenti della Cattolica e delle redazioni dei giornali di Istituto delle scuole secondarie superiori di Piacenza intervenuti all'incontro "Vero o falso? Riflessioni sulla comunicazione politica", svoltosi nella sala G. Piana dell’Università Cattolica a Piacenza.
Ospite di "A tutto Campus", il ciclo di appuntamenti destinati agli studenti, che permettono di entrare in contatto con esponenti del mondo della cultura, dello sport, della musica e dello spettacolo, coadiuvato dalla giornalista di Telelibertà Nicoletta Bracchi e dal direttore di sede Mauro Balordi, Ghelfi ha spiazzato fin da subito i ragazzi con un'originale "autodenuncia". «Anche io faccio parte del cosiddetto teatrino della politica - ha spiegato - e ho un relativo potere nel decidere cosa mandare in onda nel mio telegiornale o quale personaggio intervistare. Premettendo che ogni giornalista deve fare il suo lavoro con serietà e obiettività, devo dire che abbiamo sempre più problemi a non farci condizionare. Ogni giorno dobbiamo seguire altri tg, i quotidiani, le agenzie di stampa, Internet, è un vortice spaventoso di informazione a tamburo battente che alla fine ci fa esprimere un messaggio che io stesso definisco falso o per lo meno parzialmente vero». Un quadro non confortante, al quale per fortuna si può rimediare ascoltando più organi di informazione.