Alla facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede dell’Università Cattolica di Piacenza è arrivata per un giorno la Banca Mondiale, l’istituto gemello del Fondo Monetario Internazionale.
L’occasione è stata la presenza in Italia di Patrizio Pagano (nella foto a sinistra), membro del consiglio di amministrazione della Banca Mondiale e oggi direttore esecutivo per l’Italia (e per altri Paesi dell’Europa mediterranea), che è stato ospite ieri di una lezione manageriale organizzata dal professor Francesco Daveri.
Pagano, già capo della divisione internazionale della Banca d’Italia e stretto collaboratore dell’attuale governatore Ignazio Visco, ha spiegato come la missione dell’istituto di Washington si sia nel tempo sempre più focalizzata sul tentativo di raggiungere un obiettivo molto ambizioso: quello di contribuire a ridurre la percentuale di poveri nel mondo al 3 per cento entro il 2030. L’obiettivo è ambizioso perché la percentuale di poveri oggi (nel 2014, per la precisione) è il 17 per cento.
D’altra parte, in un mondo in cui le disuguaglianze pesano molto più che in passato, diventa sempre più urgente che la creazione di prosperità consentita dalla crescita del Pil (che continua ad essere per il mondo nel suo complesso sopra al 3 per cento) sia sempre più condivisa. E perché la crescita sia più condivisa non c’è alternativa alla riduzione della povertà e del numero dei poveri.
Nella seconda parte del seminario la discussione si è spostata sull’analisi dettagliata dei meccanismi di funzionamento della Banca Mondiale, un aspetto particolarmente rilevante per gli studenti presenti che seguono il corso di International Finance tenuto dal professor Daveri nella laurea magistrale in Gestione d’azienda.
La Banca Mondiale fa parte del World Bank Group, che include varie istituzioni che prestano servizi sia ai governi che ai settori privati dei paesi poveri del mondo. Una di queste istituzioni (l’International Bank for Reconstruction and Development, IBRD) presta risorse ai governi di paesi a medio livello di reddito pro capite come Cina, India e Brasile, mentre un’istituzione consorella (l’International Development Agency, IDA) è specializzata nel prestiti destinati ai governi di paesi davvero poveri (con livelli di reddito pro capite inferiori a 1.200 dollari l’anno).
Infine il World Bank Group comprende anche altre due istituzioni come l’International Finance Corporation (IFC) e la Multilateral International Guarantee Agency (MIGA) che prestano a tassi di mercato e offrono garanzie agli investitori.
Nell’insieme, il World Bank Group presenta un menu variegato di strumenti per combattere la povertà con la finanza. Oggi raggiungere questi obiettivi è diventato molto più urgente di dieci anni fa, ma - come illustrato nel seminario – non tratta di una missione impossibile.