Ha voglia di raccontarsi Nicola Legrottaglie. Ha voglia di raccontare la sua storia ai tanti studenti che affollano la sala Piana dell’Università Cattolica e che sono venuti ad ascoltarlo. Parlerà ben poco di calcio il difensore della Juventus che, insieme a due stelle dello sport piacentino, Hristo Zlatanov, capitano della Copra Morpho Volley e Marco Passera, play della Copra Morpho Basket, è ospite del primo incontro del ciclo A tutto Campus, che, come spiega il direttore di sede Mauro Balordi, vuole essere un'occasione in cui l’università si apre al territorio ospitando alcuni protagonisti del mondo dello sport, della cultura e dello spettacolo.
Pungolato dal giornalista sportivo Paolo Gentilotti, Legrottaglie inizia a parlare di sé raccontando l'approdo in serie A, nel 2001 con la maglia del Chievo, dopo diversi anni passati a giocare in varie squadre di serie C e B. Poi la grande occasione. È la stagione 2003/04 quando a ingaggiarlo è la Juventus di Marcello Lippi. Ma le cose non vanno come dovrebbero e Nicola viene prima bersagliato da stampa e critica con pesanti giudizi negativi e poi ceduto al Siena. È in questo periodo che qualcosa inizia a cambiare, per il “duca” Legrottaglie: il senso di vuoto che lo attanaglia, la crescente consapevolezza di come successo e denaro siano falsi valori, ingannevoli ed effimeri, l' inizio di una vera ricerca, parola che userà molte volte nel corso dell’incontro coi ragazzi, ricerca di se stesso e del senso della sua vita.
«Seguire Dio non è una limitazione, ma una liberazione – dichiara Legrottaglie – avvicinandomi a Dio e leggendo la Bibbia sono riuscito a trovare le risposte ai miei interrogativi e, con esse, la pace». E così il calciatore narra della sua rinascita, del suo nuovo stile di vita: «sono un atleta - dice – devo preservare non solo il mio spirito ma anche il mio corpo», del voto di castità, degli incontri straordinari che ha fatto dopo avere intrapreso la via della fede. Il calciatore si rivolge agli studenti e, come un fratello maggiore, li mette in guardia dal seguire i modelli che oggi appaiono come vincenti incentrati sull’uso e abuso di alcol e droga e sul sesso. Infine quando Gentilotti gli chiede come sia arrivato a scrivere due libri sulla sua esperienza di vita (Ho fatto una promessa e 100 volte tanto, con la fede vivo meglio e il terzo è in cantiere) Legrottaglie scherza dicendo che anche questo è stato un grande dono di Dio. «Non avrei mai immaginato di scrivere un libro - ammette con il sorriso sulle labbra - ma aver venduto 100.000 copie dimostra quanto la gente abbia bisogno di cercare la propria spiritualità».
Anche Hristo Zlatanov “eroe locale”, capitano e uomo simbolo del Piacenza campione d’Italia di pallavolo nel 2008-09, ha qualcosa da dire agli studenti: il suo arrivo a Piacenza in una squadra composta da giocatori arrivati quasi per caso, la forza di volontà, la capacità di fare gruppo e la passione per questo sport. Sono questi gli ingredienti che hanno portato aquello che si può definire un vero miracolo sportivo, la conquista dello scudetto dopo soli sei anni di permanenza in serie A.
Marco Passera talentuoso playmaker della squadra piacentina di basket come i colleghi esordisce raccontando la sua storia personale fatta di molti successi, ma anche di prove dure da superare: «Non mollate mai – consiglia ai ragazzi che lo ascoltano - anche davanti alle difficoltà, se credete in quello che fate prima o poi i risultati arriveranno, nello sport come nello studio e, in generale, nella vita». Ha chiuso l'incontro l'intervento di Giovanni Rispoli, presidente della Copra Basket e numero due dell'omonima squadra di volley, che oltre ad annunciare ulteriori collaborazioni con il nostro ateneo (borse di studio ed altri eventi) ha regalato una bellissima sorpresa agli studenti della Cattolica che avranno a disposizione 100 abbonamenti gratuiti per le gare casalinghe della squadra di basket e di pallavolo. Entusiasmo in sala: A tutto Campus ha fatto centro.