«Esse amano Gesù. E trasformano in azione vivente questo loro amore». Con queste parole, pronunciate da Madre Teresa a un giornalista americano, l’arcivescovo di Milano, cardinal Angelo Scola, ha voluto ricordare la grande lezione della Beata di Calcutta e delle sue consorelle, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della mostra a lei dedicata e ospitata nel primo chiostro dell’Università Cattolica.
«In Madre Teresa – ha ricordato Scola nel suo intervento - c’è la cultura, il senso pieno integrale e specificatamente cristiano, di una concezione della vita all’opera da cui purtroppo i nostri dualismi spesso ci tengono lontani: la spiritualità da una parte e la vita dall’altra, come se queste cose non diventassero mai la forma dell’azione e il criterio con cui si agisce».
«Tutti noi – ha concluso l'arcivescovo – diciamo di amare Gesù. A parole. Nelle azioni però sempre più spesso ci lasciamo guidare dal pensiero dominante. La frase di Madre Teresa è una lezione che spero di poter imparare. E lo auguro anche a voi. Questa mostra sarà una bella occasione e sono grato a tutti coloro che l’hanno promossa».
L’allestimento, promosso dall’Associazione Centro Studi “Tutti più Educati”, si intitola “Beata Teresa di Calcutta. Vita Spiritualità e messaggio” èd stato realizzato dal “Mother Center” delle Suore Missionarie della Carità, attingendo al loro archivio fotografico e documentale con immagini e scritti inediti.
La mostra si sviluppa su due percorsi paralleli, uno fotografico e l’altro testuale, ed è suddivisa in undici parti. La prima parte propone, brevemente, gli anni dell’infanzia, la vita famigliare, la crescita e l’educazione della piccola Gonxha, in seguito Madre Teresa. Successivamente viene descritta la sua vocazione: l’ingresso tra le Suore di Loreto ed i compiti svolti nell’Ordine in Irlanda prima, in India poi.
Tra gli altri punti salienti della mostra si deve poi ricordare il momento dell’ispirazione e quello che hanno preceduto il grande passo che ha visto nascere le Missionarie della Carità. Nella quarta parte della mostra viene invece documento l’inizio della grande avventura delle Missionarie della Carità: le prime adepte, le prime case, le prime difficoltà, i ritmi della vita quotidiana delle suore, la preghiera, i poveri, Gesù nell’Eucarestia.
Molto importante anche la quinta parte dell’allestimento, dove viene ripreso il periodo che Madre Teresa definì “le tenebre”, durante il quale la Beata cominciò a provare un’intensa sofferenza interiore e orribili pensieri contrari alla Fede, alla Speranza e alla Carità percorrono la Sua mente. È il momento in cui Madre Teresa si avvicina ai più poveri vivendo insieme a loro l’esclusione, il rifiuto, l’impotenza e l’abbandono. La sesta parte descrive lo sviluppo delle attività, il nascere dei diversi servizi, le vocazioni, l’apertura di tante case in tutta l’India; la settima i cinque rami dell’Ordine: le sorelle attive e le contemplative, i fratelli attivi e i contemplativi, infine i volontari laici.
Nella parte finale del percorso la mostra si sofferma invece sulla consegna a Madre Teresa del Premio Nobel per la Pace e gli ultimi anni della sua vita terrena, con la morte, la santità e la sua beatificazione in Piazza San Pietro.
L'Università Cattolica ha poi aggiunto una sezione speciale dedicata alla laurea “honoris causa” in Medicina e Chirurgia che le fu conferita nel 1981 dal rettore Giuseppe Lazzati in virtù del suo “sublime esempio di cristiana dedizione all’uomo, tradotto in una creativa intraprendenza per l’attuazione di grandiosi piani rivolti al servizio dei più sofferenti e abbandonati in cui incarna le idealità di padre Gemelli che sentiva l’urgenza di un impegno dell’Università Cattolica nel campo della medicina attraverso una facoltà che fosse scuola e fucina di medici e di operatori sanitari cristiani, formati a esercitare la professione con un’alta qualificazione personale in spirito di servizio e di amore ai fratelli malati”.
La mostra, curata da IKne Arte è ad ingresso libero e resterà aperta, fino al 21 settembre, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19.