«Le istituzioni, le politiche e le organizzazioni che sono state create dagli statisti che si sono confrontati con la desolazione e gli orrori della seconda guerra mondiale sono state messe a dura prova nell’ultimo decennio e spesso si dimostrano inefficaci». Un’analisi molto netta quella di monsignor Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra. Diplomatico di lunga carriera, soprattutto nelle nunziature del Corno D’Africa, esperto di relazioni internazionali, per lunghi anni negli Stati Uniti, ha tenuto il 18 novembre nell’aula magna dell’Università Cattolica la prolusione per l’inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015.
Lo abbiamo intervistato, partendo dalla situazione esplosiva del Medioriente, che proprio in questi giorni ha assistito a un ulteriore innalzamento della tensione con l’attentato nella sinagoga di Gerusalemme. Monsignor Tomasi, nel video qui pubblicato, spiega i motivi per cui la situazione mondiale sembra incontrollabile: sia per l’impossibilità per i Paesi di affrontare le crisi economiche, finanziarie, politiche e di sicurezza singolarmente; sia per la mancanza di una visione e di un ideale per guidare una famiglia umana che si ritrova globalmente interconnessa. A creare una cultura incentrata sulla solidarietà e sulla fraternità possono contribuire le università in genere e quelle cattoliche in particolare.
Nel corso della sua prolusione monsignor Tomasi ha fatto alcuni esempi per dimostrare come esercitare governance se si dispone di una visione. Il caso della riunificazione tedesca è stato emblematico.
«Kohl, in nome di una chiara visione di solidarietà e sussidiarietà con i fratelli dell’Est, sfidò la Bundesbank e impose, tra il potentissimo marco e la moneta dell’Est che veniva scambiata al mercato nero 10 a 1, la parità. «Eine Mark ist eine Mark». I costi esplosero, la riunificazione è costata ai tedeschi 1.400 miliardi. Ma la scelta di Kohl, quel cambio 1 a 1, non fu mai rinnegata, e ancora adesso viene vista come la lezione ultima del Cancelliere: la politica e gli ideali che può perseguire vengono prima dell’economia, come è stato dimostrato dalla ricomposizione dell’identità tedesca».
Il testo della prolusione
La governance globale nel mondo di oggi