La ricerca alla portata di tutti, vicina alla gente con giochi ed esperimenti per i più piccoli, micro-lezioni e dimostrazioni, spettacoli teatrali e concerti per scoprire chi sono e cosa fanno i ricercatori: persone, animate da una grande passione per una professione straordinaria. Tutto questo è la Notte dei ricercatori. Il 24 Settembre 2010, Bologna, Cesena, Faenza, Ferrara, Modena, Ravenna e Reggio Emilia sono state collegate idealmente con l’Europa e con tutte le città europee che hanno preso parte alla manifestazione “La Notte dei Ricercatori”, promossa dalla Commissione europea. Nel capoluogo emiliano, la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha attraversato Via Zamboni, Piazza Scaravilli, Palazzo Poggi e Piazza Verdi partecipando, dalle 18 alle 24, alla grande festa della ricerca.
Nel cuore della Bologna universitaria, sul percorso multidisciplinare di Piazza Scaravilli, lo stand di Agraria dove la ricercatrice Milena Lambri e la borsista Alice Luraschi Obonyo dell’istituto di Enologia e ingegneria agro-alimentare hanno illustrato, sino a notte fonda, due delle fasi operative principali del progetto “Olio per la vita”. Un’iniziativa nata nel 2003 dalla collaborazione tra il professor Dante Marco De Faveri, direttore dell’istituto di Enologia e ingegneria agro-alimentare con l’associazione Amici dell’Africa – Magis - Burundi.
Numerosissime le persone attirate dagli strumenti del laboratorio, infinite domande, mille curiosità, continui momenti di discussione su un progetto che, grazie all’impegno di studenti e ricercatori e al sostegno di aziende e della Regione Lombardia, ha portato a realizzare nel 2006, a Murayi, una piccola frazione nel cuore del Burundi, un impianto di estrazione dell’olio dal frutto dell’avocado. L’impianto ha stimolato la nascita di altre officine di lavoro, di nuovi mestieri e di un indotto agricolo di un migliaio di famiglie di contadini.
In un percorso virtuale di autoapprendimento Milena e Alice hanno spiegato ai visitatori l’importanza per l’olio di avocado di Murayi di ottenere oggi una certificazione che ne attesti la sicurezza alimentare. Questo ne permetterà la commercializzazione sui mercati europei, garantendo l’auto-sostentamento al sito di Murayi e trasferendo l’olio nella dieta burundese, tradizionalmente povera di grassi e, pertanto, foriera di malattie anche mortali, in particolare per i bambini.
Dopo aver studiato e realizzato la tecnologia e il processo di estrazione dell’olio dal frutto, l’istituto di Enologia e ingegneria agro-alimentare assiste ora questo piccolo germe di sviluppo economico e sociale, quale è il sito di Murayi, aiutandolo a implementare un rigoroso sistema di sicurezza alimentare e ad avviare tecniche di recupero e valorizzazione dei sottoprodotti della lavorazione dell’avocado per trasformarli in beni utili alla popolazione locale: saponi per l’igiene personale e fertilizzanti agricoli.
Nella Notte della Ricerca, Milena e Alice hanno illustrato “praticamente” la tecnica di estrazione dell’olio dai frutti e la produzione di saponi in crema e in forma solida, spiegando i materiali, gli strumenti, i reattivi utilizzati. Gli astanti si sono appassionati al linguaggio della ricerca, all’eccellenza che essa ha il dovere di rappresentare, al suo servizio per la salute e, come accade in questo caso, per aiutare lo sviluppo delle aree più povere del pianeta.
La notte dei Ricercatori, è stata una notte bianca che ha proposto le storie di chi lavora giorno per giorno nei laboratori e centri di ricerca con competenza e passione. Un evento paneuropeo che coinvolge 33 Paesi, 250 città e oltre 600 location per presidiare uno dei temi strategici per la crescita culturale ed economica del nostro Paese. Una notte, simbolo dell’attesa di una nuova alba per la ricerca in Italia.