Collare d’oro al merito del Coni. Oro per la spada individuale al Mondiale di scherma nel 2011. Argento agli Europei nel 2014. I titoli parlano per Paolo Pizzo, campione di scherma italiano che di sé dice: «Non sono un talento, ma uno che non molla mai».
Intervenuto in Cattolica per il ciclo di appuntamenti “A tutto campus”, organizzato dall’Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione della sede piacentina, Pizzo ricorda come la passione per lo sport lo abbia salvato: Paolo era un campione prima ancora di salire sul podio. La sua sfida, quella contro un tumore che lo colpì alla testa quando aveva 13 anni, l'aveva già vinta.
Ma dopo la battaglia per la vita, Pizzo aveva bisogno di uno stimolo che gli ridesse la gioia di vivere e lo ha trovato nello sport (e grazie alla madre che lo ha convinto a assistere a una gara di scherma).
Ai ragazzi presenti in aula Pizzo consiglia: «Ascolterete milioni di messaggi negativi e vivrete molti momenti di incertezza nella vostra vita personale e professionale. Ma voi seguite l’istinto e la passione che è dentro di voi. Non fatevi fermare da chi vi dice che non ce la farete».
Tenacia, persistenza e automotivazione sembrano essere le parole guida di questo atleta catanese che, insieme alla professoressa Franca Cantoni, che ha ospitato il campione in una sua lezione, ha illustrato gli Strumenti e le tecniche per rafforzare le competenze.
«I risultati alti arrivano con sacrificio, allenamento e perseveranza». Le competenze per eccellere appartengono sì alla sfera tecnica (il metodo, la costanza, la gestione della fatica), ma anche umane e relazionali: «Non mi stanco mai di sottolineare l’importanza della squadra, spesso invisibile, ma determinante per raggiungere obiettivi importanti». Come una medaglia d’oro.