“In cammino sulle vie della Sapienza” è il tema del pellegrinaggio in Terra Santa che fino a domenica 30 agosto coinvolge un gruppo di docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. I 45 pellegrini tra docenti e familiari, provenienti dalle diverse sedi, sono partiti il 21 agosto da Milano e Roma.
Il gruppo è guidato dall’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori che ha così sintetizzato le finalità del pellegrinaggio: «Abbiamo scelto di vivere un’esperienza in cui la fede e la ragione, la spiritualità e la cultura si incontrano per rendere sempre più forte e matura la sequela del Signore Gesù e approfondire che cosa significhi che egli è per noi “via, verità e vita”. Il pellegrinaggio è finalizzato, inoltre, a illuminare il lavoro accademico con la luce della verità evangelica e a rafforzare l’impegno a servizio dell’Ateneo dei cattolici italiani e della sua importante missione».
Il percorso, e non a caso, si affaccia alla Terra Santa guardandola, come Mosè, dal Monte Nebo. La partenza dalla Giordania vuol significare la tensione continua verso la Terra promessa della fede. Dalla Giordania i pellegrini sono entrati in Galilea per rivivere il messaggio delle Beatitudini e poi, a Gerusalemme, luogo della Pasqua e della Pentecoste, celebreranno la fecondità della Croce di Gesù, godranno della gioia pasquale e rinnoveranno la fiducia nel dono dello Spirito.
La vocazione originaria dell’Università Cattolica è quella di vivere l’incarnazione della fede nella ragione e nella cultura. Per questo, attraverso la ragione credente i pellegrini cercano e percorrono le vie della sapienza nei luoghi in cui il Verbo - la Parola - ha preso carne nella storia degli uomini. Il percorso è contrassegnato anche da incontri con le realtà ecclesiali locali, in particolare con la visita al Patriarcato e l’incontro con il Custode di Terra Santa, e con le istituzioni culturali come l’Università Cattolica di Betlemme.
Il pellegrinaggio dei docenti della Cattolica vuole essere anche un gesto concreto di vicinanza ai cristiani della Terra Santa che si trovano a vivere oggi in situazioni molto difficili e anche un segno di speranza e di incoraggiamento per tutti coloro che nel martoriato Medio Oriente si adoperano per la pace e la concordia tra i popoli.