Gli studenti piacentini che hanno vinto il premio Giuseppe SperdutiSimulare un processo davanti alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo: è la sfida che il concorso “Giuseppe Sperduti” lancia ogni anno agli studenti delle università italiane. Tre studenti della facoltà di Giurisprudenza della sede piacentina hanno vinto a Roma il 10 dicembre la finale della gara, bandita dal Comitato per i diritti umani della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), con sede a Roma. Una competizione che chiama le diverse squadre candidate a fronteggiarsi nell’agone processuale: alcune in difesa dei ricorrenti, altri degli Stati convenuti. L’oggetto del contendere? La violazione dei diritti umani facenti capo al ricorrente da parte dell’azione dello Stato convenuto; diritti sanciti solennemente e protetti dalla Convenzione europea dei diritti umani, del cui rispetto giudica la Corte di Strasburgo.

La squadra piacentina è composta da Aurora Licci, Marco Occhipinti ed Elsa Pisanu, tutti studenti di Giurisprudenza, che da tempo organizzano, col loro webmagazine www.dirittieuropa.it, iniziative culturali (l’ultima al Festival del Diritto di Piacenza) e scrivono quotidianamente sui meccanismi di tutela dei diritti umani in Italia, in Europa e nel mondo, con particolare attenzione proprio alla Corte europea di Strasburgo.
 
Alla squadra vincitrice è andato un premio in danaro di 1.000 euro e la segnalazione per un tirocinio alla Corte europea. Oltre che uno sconto del 20% sui master organizzati dalla Sioi.

La squadra vincitrice, coadiuvata dal professor Dino Guido Rinoldi, ha superato la prima fase, del concorso, la prova scritta: fra le squadre sorteggiate per difendere lo Stato, quella piacentina ha realizzato la memoria vincente e si è aggiudicata un posto sul podio. La sfida orale ha sancito il vincitore dell’oro.

Nella finale, la squadra dell’Università Cattolica ha perorato la causa dello Stato convenuto contro le pretese avanzate dai ricorrenti, difesi dalla squadra degli studenti della Università Bicocca di Milano, l’altro gruppo finalista. La fase orale consisteva in una serie di esposizioni, di 10 minuti per ciascuno membro di ciascuna squadra, per un totale di sei interventi. Al termine di questa prima sessione, ciascuna squadra ha risposto alle argomentazioni dell’altra con una replica di 10 minuti.

A giudicare gli studenti, nel simulare una Sezione della Corte di Strasburgo in udienza, una commissione di illustri studiosi della materia internazionale: Angela Del Vecchio, vice presidente del Comitato per i Diritti Umani della Sioi, amb. Marcello Salimei, segretario generale della Sioi, Mario Chiavario, ordinario di Diritto processuale penale presso l’Università degli Studi di Torino, Andrea Giardina, ordinario di Diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma Sapienza, Sergio Marchisio, ordinario di Diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma Sapienza, e Natalino Ronzitti, emerito di Diritto internazionale all’Università Luiss Guido Carli.