250 ettari, di cui 110 coltivati a vite e una moderna cantina che sforna vini rossi (a base di Sangiovese) e, in minor percentuale, vini bianchi (Chardonnay, Sauvignon) appartenenti alle DOC Sangiovese di Romagna o ai Colli di Rimini: San Patrignano è anche questo.
La Comunità, fondata da Vincenzo Muccioli ed ora presieduta dal figlio Andrea, ospita 1.500 giovani che in quattro anni vengono rieducati a convivere senza droga e nel contempo ad apprendere un lavoro di tipo artigianale, soprattutto agricolo. Alcuni prendono anche il diploma o la laurea. Il settore vitivinicolo della comunità è diretto da un piccolo gruppo di esperti interni che si avvalgono di numerosi giovani che devono trascorrere il cosiddetto "periodo di riconversione". Per questo motivo Andrea Muccioli ha coinvolto nel progetto, invitandolo a San Patrignano, Mario Fregoni, già docente di Viticoltura all’Università Cattolica, per visitare le strutture viti-vinicole e discutere un programma di attività di ricerca e di formazione dei giovani della Comunità.
Una visita che è stata ricambiata recentemente e che ha visto arrivare alla facoltà di Agraria di Piacenza una dellegazione della comunità, allo scopo di continuare a perfezionare il progetto abbozzato da Fregoni a San Patrignano. In particolare si è discusso di viticoltura biologica, in quanto la Comunità ha deciso di condurre tutta la superficie in biologico. E’ stato anche programmato un vigneto sperimentale di confronto varietale, per diversificare l’attuale produzione. Infine si è iniziato a discutere di una nuova DOC San Patrignano da proporre a Bruxelles, dato che da quest’anno le DOP vengono approvate dall’U.E., sottoponendo un complesso dossier. Il Prof. Fregoni è stato coadiuvato da Angelo Bertona, Lorenzo Gallo, dal P.A. Bordoni e da Gianfranco Soldera di Montalcino.