«Dire che i giovani sono il futuro ha valore se sono già il presente, se no è pura retorica». L’arcivescovo di Milano non usa giri di parole per ribadire l’atteggiamento che il mondo adulto, e in particolare l’università, deve avere verso le nuove generazioni. Parole che il cardinal Angelo Scola (nella foto con il rettore Franco Anelli), presidente dell’Istituto Toniolo, ha pronunciato il 7 aprile in un’aula Pio XI affollata di autorità accademiche, di professori e di studenti nella sede dell’Ateneo, in occasione del convegno “Con i giovani protagonisti del futuro”, organizzato dall’ente fondatore e dell’Università Cattolica, in preparazione alla 90esima Giornata per l’Università Cattolica che si terrà domenica 4 maggio 2014 - www.giornatauniversitacattolica.it.
Un appuntamento importante per un duplice motivo - ha detto il rettore Franco Anelli aprendo i lavori -: perché l’iniziativa è giunta al suo novantesimo compleanno e perché è importante avere un giorno in cui farsi presenti alle comunità ecclesiali, «non solo per quello che possiamo ricevere in termini di sostegno economico, ma anche per quello che possiamo offrire», soprattutto in chiave di formazione.
La prolusione del cardinal Scola, che è stata introdotta dal saluto dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, ha preso spunto dal primo stadio del Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it), la ricerca che, con la collaborazione dell’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, il Toniolo ha avviato nel 2012, su un campione iniziale di 9000 giovani fra i 18 e i 29 anni, della durata di cinque anni.
Un lavoro di ricerca che consente al cardinale di mettere in evidenza tutto ciò di buono che c’è tra i giovani. Dal Rapporto emerge «un quadro del mondo giovanile meno fosco di quanto non si voglia far credere in cui restano alti gli ideali di vita, l’attaccamento alla famiglia, la ricerca di relazioni autentiche, la disponibilità a mettersi in gioco per affrontare l’attuale momento di crisi economica e del lavoro. Viene alla luce una grande potenzialità fatta di disponibilità a intraprendere strade nuove, a mettersi in gioco fin da ora: dal presente per costruire un futuro migliore».
«Davanti a un simile profilo il compito di una istituzione educativa come l’Università Cattolica - ha aggiunto Scola - è quello di affiancare i giovani proponendosi come ambiente familiare e capace di fornire le competenze necessarie a diradare le nubi che si addensano sul loro futuro professionale senza perdere di vista la loro compiuta realizzazione personale».
Un dato della ricerca ha particolarmente colpito l’arcivescovo di Milano, che lo ha «“ferito” per la componente di giudizio su quanto non riusciamo a trasmettere alle nuove generazioni. Mi riferisco alla costatazione della «prevalenza delle posizioni “sospettose” (58,9%) rispetto a quelle “fiduciose” (41,1%)» nei confronti delle persone; e al prevalere dei «“pessimisti moderati” (48,1 %)» riguardo al futuro, i quali insieme ai «“pessimisti” (23,1 %)» risultano essere una grande maggioranza. I dati ci parlano dunque di una generazione “moderatamente disincantata”. L’incremento del fenomeno dei cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training) costituisce forse in questo senso un segnale significativo».
Dopo la presentazione articolata del Rapporto da parte dei quattro coordinatori scientifici, ha chiuso i lavori della mattinata monsignor Guy-Réal Thivierge, segretario generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc) e direttore del Centro di coordinamento e ricerca (Parigi).
Nel suo intervento Thivierge ha presentato i risultati di una ricerca, condotta tra oltre 16.588 studenti di 55 università cattoliche del mondo, finalizzata a rilevare i loro bisogni educativi e a calibrare la proposta formativa. Dai risultati presentati emerge che gli studenti degli atenei cattolici, con alcune variazioni per alcuni continenti, non sono molto diversi dai loro coetanei quanto a valori e modo di vedere la vita. In linea con il Rapporto Giovani, hanno come obiettivo nel medio periodo trovare lavoro e fare una famiglia, anche se la propensione a spendersi per gli altri non è elevata. Ma ammettono che l’esperienza universitaria li ha cambiati profondamente. Ed è questo ciò su cui anche l’Università Cattolica è chiamata a lavorare.
Intervento del cardinal Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente dell'Istituto Toniolo ( KB)
Saluto di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica ( KB)