Multilateralismo e sostegno ai diritti umani: strategie che accomunano la politica estera di Italia e Vaticano e che dimostrano le buone relazioni tra i due Stati. «I rapporti sono ottimi. Se leggendo i giornali si ha l’impressione che vi siano dei problemi, questi riguardano non la Santa Sede ma, legittimamente, la vita della Chiesa in Italia, che nel suo esprimersi quotidiano ha necessità di rapportarsi con le istituzioni». A parlare è Antonio Zanardi Landi, ambasciatore italiano presso la Santa Sede, che il 16 novembre scorso ha tenuto all' Università Cattolica di Piacenza un seminario sulla situazione tra Chiesa e Stato a ottant'anni dalla firma dei Patti lateranensi. L’ambasciatore è un piacentino trapiantato in Friuli, che ama tornare spesso nella sua terra di origine: «Le radici sono molto importanti per chi, come me, è chiamato a trasferirsi molto spesso per lavoro», ha spiegato.
L'incontro è stato promosso dal dipartimento di Scienze giuridiche della facoltà di Giurisprudenza di Piacenza e presieduto dal preside Romeo Astorri. «I rapporti sono saldi e proficui, soprattutto per quel che riguarda la collaborazione in materia di affari internazionali - ha spiegato Zanardi Landi -, anche perché tra l’impostazione della Santa Sede e la politica estera italiana ci sono molti punti in comune su cui val la pena confrontarsi e lavorare insieme, a cominciare dalla ricerca di un multilateralismo efficace, passando per il sostegno ai diritti umani, fino agli aiuti per l’Africa». «Ottant’anni fa i Patti lateranensi hanno dato avvio a un nuovo rapporto tra Italia e Vaticano, portando al graduale superamento della "questione romana" e aprendo la strada al confronto sugli argomenti che riguardano la vita della Chiesa nel nostro Paese, che prima venivano trattati per via diplomatica, mentre oggi sono discussi attraverso il costante rapporto con la Conferenza episcopale italiana. Da quel giorno e nel corso del tempo - ha aggiunto l’ambasciatore - sono cambiati gli attori, ma è mutato anche lo spirito e l'atteggiamento reciproco». L'ambasciatore piacentino che ha citato il caso della sentenza europea che impone la rimozione del crocefisso dai luoghi pubblici italiani: «Questo pronunciamento - ha precisato Zanardi Landi - ha avuto l'effetto di compattare tutto il quadro politico, con qualche eccezione». Ennesima dimostrazione di come i rapporti tra Italia e Santa Sede siano molto buoni e basati sulla collaborazione.