Bruciare legna per riscaldare la casa è ormai un problema europeo perché incrementa l’inquinamento atmosferico. Nasce da qui il progetto BB-CLEAN, un Interreg Alpine Space, approvato qualche settimana fa per mettere a punto dei sistemi di tipo tecnologico, informatico e normativo per rendere la combustione delle biomasse più sostenibile ai fini del riscaldamento domestico.
L'Università Cattolica, con la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, è capofila di questo progetto con un numeroso partenariato internazionale che comprende, tra gli altri, Atmo (l’agenzia per la qualità dell’aria della Regione francese Auvergne – Rhones Alpes) e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Valle d’Aosta.
«La legna è sì carbon neutral - spiega Giacomo Gerosa, coordinatore scientifico del progetto - dato che le emissioni di carbonio dovute alla combustione della legna sono bilanciate esattamente dal carbonio rimosso dall’atmosfera dalle piante in vita con la fotosintesi, ma le combustioni di biomasse immettono in atmosfera tantissimo Pm (particulate matter), da 150 a 3.800 volte quelle di una caldaietta a metano a seconda del tipo di stufa impiegata. L’inquinamento si fa più intenso nelle zone alpine poiché l’orografia della Alpi e il freddo favoriscono il ristagno a fondo valle e l’aria diventa più inquinata. Bisogna quindi rendere consapevoli abitanti e turisti di ciò che respirano. I francesi, per esempio, proporranno dei rilevatori individuali per mostrare ai cittadini cosa stanno respirando nei fondovalle. È necessario rendere consapevoli gli abitanti del problema per cercare di ridurre le emissioni».
In particolare i ricercatori della sede di Brescia (insieme a Giacomo Gerosa, Angelo Finco, Riccardo Marzuoli, Maria Chiesa) studieranno dei sistemi modellistici che indicheranno quando bruciare la legna in funzione delle previsioni meteorologiche. Attraverso una App, che funzionerà come un semaforo stradale, suggeriranno agli abitanti se bruciare di più o di meno. Le condizioni migliori, si sa già, sono quelle di giorno, dalle 10 alle 16, quando c’è un maggior rimescolamento dell’aria e l’emissione di Pm è dissipata. E di notte come ci si riscalderà? “Bisognerà trovare dei sistemi di accumulo di calore e migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni-conclude Gerosa.
Gli austriaci proporranno delle soluzioni più tecnologiche, come mettere dei filtri alle stufe. Altri elaboreranno proposte normative da far adottare alle regioni dell’arco alpino. La Regione Lombardia, per esempio, già vieta di bruciare legna al di sotto dei 300 metri di altitudine tutto l’anno. Un divieto che non viene rispettato perché nessuno controlla o sanziona.
Tutti i partner di BB-CLEAN si sono ritrovati a Brescia il 21-22 giugno per il kick off meeting che ha dato avvio la progetto europeo.