“Tolle, lege, tolle lege” udì sant’Agostino da una voce di fanciullo, mentre piangeva invocando il Signore, consapevole della propria miseria. Un’intuizione che gli fece cercare la risposta alle sue domande nella lettura, come scrive nelle Confessioni (10,27-38).
La sua conversione avvenne a Milano in una zona poco distante dalla Basilica di sant’Ambrogio, tra i vecchi palazzi di via Lanzone, dove sorge la piccola chiesa a lui dedicata, che dopo cinque anni è stata riaperta in ricordo di Agostino Fusconi, già professore di Economia del mercato mobiliare, consigliere di amministrazione in Università Cattolica, e grande lettore del santo. “Un cristiano pensante”, come l’ha definito don Jacopo De Vecchi della Basilica di sant’Ambrogio durante la breve cerimonia di riapertura della chiesa il 13 novembre (giorno del compleanno di Sant’Agostino), ricordando il professore scomparso lo scorso gennaio.
Grazie all’intervento dell’Associazione Realmonte e degli amici del professore, sono stati realizzati gli interventi necessari per il ripristino della piccola chiesa, oggi dotata anche di una libreria che ospita diversi libri a disposizione di chi entri e abbia il desiderio di leggerli: una sorta di bookcrossing spirituale.
Dalla riapertura nel mese di ottobre la chiesa è frequentata ogni giorno da molti studenti dell’Università Cattolica e da tante persone di passaggio. «È un punto di luce per la città, un “santuario urbano”, per usare le parole di monsignor Pierangelo Sequeri, un luogo accogliente, piccola isola di silenzio per il “popolo dei chiunque”, tutti coloro che non si sentono integrati nella società e che qui possono mettersi in ascolto e sentirsi accolti». Così l’abate di sant’Ambrogio, monsignor Carlo Faccendini, ha inaugurato la breve cerimonia di riapertura della chiesa gremita di amici e familiari di Agostino Fusconi.
E anche il rettore dell’Ateneo, Franco Anelli, ha condiviso la bellezza di questo luogo, simbolico della dimensione spirituale che Agostino Fusconi incarnava in modo “lieve e ironico” insieme a quella culturale espressa dal suo amore per i libri. Così «lo si può trovare ancora qui, in un luogo tranquillo e colmo dell’affetto dei suoi familiari e amici».
Alzando lo sguardo si nota una piccola croce gialla e blu, realizzata da un falegname con il legno di un barcone approdato a Lampedusa: pende dal soffitto del transetto, simbolo del viaggio dello stesso Sant’Agostino, fuggito e arrivato anche lui in Italia con una barca.