«Nessun luogo è migliore di una cripta per parlare di segreti e di misteri». E proprio quella dell’aula magna dell’Università Cattolica a Milano ha ospitato l’incontro con uno dei più grandi autori di romanzi gialli, lo scrittore spagnolo Javier Sierra, che dei misteri irrisolti della storia dell’umanità ha fatto la chiave del suo successo.
Tre milioni di copie vendute in tutto il mondo, vincitore del premio Planeta e autore di uno dei dieci libri più venduti negli Stati Uniti, Sierra ha fondato i suoi romanzi sulle due grandi domande che l’uomo si è sempre posto nei secoli: “Da dove veniamo? Dove andiamo?”. Interrogativi sul passato e sul presente dell’umanità ai quali lo scrittore ha provato, attraverso i suoi viaggi letterari, a fornire “alcune” tra le risposte possibili.
Nel suo lavoro letterario non mancano spunti sull’esoterismo, l’archeologia misteriosa, l’ufologia e il paranormale, settori nei quali l’autore ha avuto modo di specializzarsi grazie anche alla sua attività giornalistica.
La necessità dell’uomo di porsi degli interrogativi è per Sierra la base stessa della nascita della letteratura che, oltre al compito di intrattenere il lettore, ha anche il nobile fine di informarlo. E per lo scrittore spagnolo, quale se non l’epopea di Gilgamesh rappresenta il racconto primordiale nel quale l’uomo si pone il primo grande interrogativo sul destino dell’umanità e sulla sua condizione mortale: “Perché dobbiamo morire?”.
Seguendo i passi della storia della letteratura, Sierra ha dato vita ad alcuni dei suoi romanzi più noti: La signora in blu, Le porte dei Templari, La cena segreta, Il fuoco invisibile intessendo le trame di riferimenti ai misteri legati alla sacralità e alla creazione artistica.
Un mix che non può non rimandare alla memoria i romanzi di un altro celebre scrittore, l’americano Dan Brown.
Proprio con Dan Brown lo scrittore ispanico condivide infatti, oltre che la fama internazionale, la passione per il significato celato de L’Ultima cena di Leonardo Da Vinci e per il sacro Graal.
Tradotto in oltre 40 lingue, Sierra ha svelato quella che per lui rappresenta la ricetta del suo successo, la capacità di arrivare alla gente grazie alla leggerezza e al gioco. «Quando c’è serietà, si esaurisce il piacere di apprendere. Una massima - ha chiarito l’autore - che può sembrare un po’ atipica, ma penso che la chiave del successo in effetti sia tutta lì».