September morning. Preparativi, ovunque. Si aspetta la vera ripresa, si aspetta un Presidente, si definiscono le leadership. Si aspetta e si spera, un passo avanti al virus.
Sabato 22. Gli aerei riportano a casa dalle vacanze, quello decollato da Omsk riporta Aleksej Navalny lontano da casa. Il volo atterra in Germania, dove i contagi continuano ad aumentare, come nel resto del mondo. Ma non sono più gli stessi. Anche le aziende si preparano: dopo l’home working obbligato, ora è l’organizzazione obbligata a cambiare. Negli uffici e nella società lo smart working sarà un’evoluzione guidata.
Domenica 23. Centinaia di milioni di persone stanno pensando a Novembre: il mondo è già cambiato, le elezioni USA lo cambieranno ancora. Dall’altra parte della mappa la Bielorussia è in tensione: la popolazione protesta, la crisi si aggrava, la Russia osserva, si prepara l’esercito? Per i decreti è ancora Agosto: martedì il Parlamento italiano riapre, si decidono spese e sostegni. Ma in Italia il pensiero è a Settembre: le aule scolastiche torneranno a riempirsi, bisogna proteggersi a vicenda.
Lunedì 24. Prima di un’elezione si annunciano le svolte: non solo il plasma, ma anche il vaccino europeo. La gestione della pandemia ha cambiato i programmi. Cambierà anche quelli accademici: ora le competenze digitali devono possederle tutti. In attesa delle scuole si accelera sul tracciamento, la sicurezza si fonde con la politica, gli operatori sanitari non si fermano. Si ferma il Centro Italia, a ricordare: quattro anni fa la fine dell’Estate fu l’inizio di una nuova vita. Come ora.
Martedì 25. Inizia la convention repubblicana a Charlotte: più di 300 delegati, ma niente pubblico. Giovedì il discorso di accettazione, poi si comincia davvero, virtualmente “door to door”. Nell’attesa di un vaccino anti Covid, ci si prepara a quello che lo esclude: la “seconda ondata” è un orizzonte lontano, ma l’Autunno richiede prevenzione. La Scuola richiede ogni sforzo: preparativi non ancora completi, vertici in aumento, regionalismo differenziato. Intanto, nel Mediterraneo si continua a morire: la gestione umana dei flussi ha fallito ancora.
Mercoledì 26. Mentre si parla di “doppio contagio”, arresti per proteste a Hong Kong: nell’elenco anche due deputati, la responsabilità delle democrazie è chiamata in causa. Fra tante apprensioni, finalmente un “trionfo sanitario”: grazie al vaccino la poliomielite in Africa è sradicata, quasi due milioni di bimbi sono salvi. Sul fronte Covid-19 per l’Italia si elaborano scenari e la Convention repubblicana prosegue al femminile: dai bambini alle pari opportunità, passando per la politica sociale, gli spin doctor vivono il loro momentum.
Giovedì 27. Il basket protesta contro il razzismo: per la prima volta in NBA i Bucks non scendono in campo, e gli altri sport li seguono. I veterani seguono Trump, come tutte le donne del Presidente, anche quelle che lo salutano. Anche in Italia è tempo di elezioni, e la Internet revolution ha cambiato tutto: video, social e web, i classici programmi possono aspettare. E mentre la Terra diventa sempre più calda, Hurricane Laura arriva in Louisiana: evacuazioni complicate dall’emergenza, la fine dell’Estate è sempre più complessa.
Venerdì 28. Comunque, e al meglio, bisogna (ri)partire: a scuola, in azienda, in politica, dentro di sé. Ci aspettano sfide, e possibilità. Settembre, andiamo.