The New Normal. Ci stiamo quasi abituando: nuova scuola, nuovo welfare, nuovo lavoro, nuova comunicazione, nuova memoria, nuova prossimità. Ma il futuro non sarà normale, sarà nuovo: i sogni contano.
Sabato 6. La nuova normalità è anche nuova comunicazione: ora sono i video a svelare le verità. Sono diventate normali tutte le protezioni e quasi normali anche gli spostamenti. È diventato normale che lo sia il secondo candidato presidente mentre proprio tornare alla normalità è la vera emergenza. Quando sarà il momento di tornarvi davvero, chi lo deciderà?
Domenica7. The new normal is in Usa: le proteste aumentano e diventano globali, diventeranno anche politiche? Fuori dalle emergenze locali si iniziano a studiare i modelli: oggi è il turno del Giappone. Altrove le accelerazioni del virus aumentano e il salto digitale ha influenzato anche il commercio. Ma allora veramente non saremo più normali: saremo “onlife”, a volte è solo questione di una lettera.
Lunedì 8. Al decimo giorno di proteste negli Usa nulla è più normale. Anche in Europa dove le piazze sono piene di persone in ginocchio: tutte le vite contano. Intanto, l’Italia racconta la ripresa in tutte le sue forme, anche ricreative; più su l’Austria che forse riapre tutte le frontiere, ancora più a nord la Germania che ancora industrialmente non decolla. Torna la libera circolazione delle persone e, quindi, delle idee nell’Europa delle donne che la resero democratica.
Martedì 9. Nella desiderata nuova normalità le città metropolitane soffriranno nelle loro economie. Nasce una nuova Sanità: l’assistenza territoriale crea domanda di lavoro e gli “eroi” dell’emergenza ora sono indispensabili. La ripresa per molti non è ancora normale: è difficile pensare a un futuro uguale. L’Europa riapre quasi tutte le frontiere e nei cieli si rivedono gli aerei, gli Stati Uniti sono a un turning point: ora non solo le vite, ma anche le immagini contano.
Mercoledì 10. Non è normale ancora nulla: i numeri salgono e non possono essere nascosti. Avendo traversato già un deserto, ora è bene prepararsi, conosciamo tutte le lezioni. Intanto sta arrivando l’Estate: il lockdown è stato anormale per tutti e ora bisogna arginare gli eccessi con attenzione e intelligenza. I mercati sono meno emotivi e attendono scenari se non normali, almeno normalizzati. I bambini si salutano sui prati: online è bello, ma non sarà mai tutto.
Giovedì 11. La cautela delle banche centrali per i mercati significa ribasso: l’autunno è un’incognita. Lo sport è ponte di cambiamento: ora tutti potranno stare in piedi mettendosi in ginocchio. Non come le statue, sempre simboli, ma opposti. Mentre si aprono quasi tutte le frontiere, i giovani universitari faticano a partire: il sogno europeo è di nuovo più lontano? Non è lontano Luglio, ma quest’anno nessuna bastiglia, gli stati generali serviranno a ricostruire: se non la normalità, almeno il cammino.
Venerdì 12. The New Normal, almeno ci piace pensarlo. Come Brecht, che ce lo aveva detto: le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle, davanti a noi le fatiche delle pianure.