Al servizio del territorio, per fotografare situazioni ed elaborare, aprtire da essi, strategie di miglioramento per i luoghi e persone che li abitano.
Sono i dati del rapporto annuale Istati 2019, presentanti del corso dell'incontro "L’informazione statistica al servizio del territorio - Presentazione del rapporto Annuale Istat 2019", promosso dalla facoltà di Scienze Politiche e Sociali l’importanza dei dati nel nostro presente e il potere che possono esercitare per migliorare la situazione.
Durante l’incontro, nato dalla collaborazione tra Istat, Comune di Brescia e Università Cattolica, si è ampliamente illustrato l’importanza della costruzione di un rapporto statistico annuale e, in particolare, si sono mostrati i punti di forza del territorio bresciano e gli aspetti che possono essere ancora migliorati.
Ad aprire l’incontro è stato il preside della facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Guido Merzoni, che ha sottolineato come il periodo in cui viviamo sia un momento storico di forte cambiamento, dove l’unica luce che può illuminare la strada sia il dato.
A ribadire l’importanza dei dati è stata il Vicesindaco Laura Castelletti: oggi le istituzioni hanno il nuovo compito di garantire la qualità del dibattito, fondandolo sul dato certo. Solo se si mettono al centro i dati certi, sarà garantita anche la qualità della democrazia.
Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, ha affermato che il Rapporto Annuale e, in generale, la raccolta dei dati è fondamentale per migliorare diverse situazioni sociali. I dati vengono forniti ai politici, ai dirigenti delle aziende, agli uomini che possono migliorare effettivamente la situazione del paese e del territorio. Per il Presidente Blangiardo è questa la vera mission dell’Istat: fornire dati per avere una base da cui partire per migliorarsi.
Il Rapporto Annuale 2019, presentato da Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, ha messo in rilievo il quadro dei rischi e delle opportunità del Sistema Italia, evidenziandone i punti di forza e quelli di debolezza. Monducci ha sottolineato come, partendo dai dati individuali su imprese, istituzioni e persone e mescolandoli tra loro, si può effettuare il processo di riformazione sul dato.
Il focus dell’incontro è stato poi spostato sui dati relativi al territorio bresciano. Marco Trentini, Comune di Brescia, ha moderato la seconda parte dell’incontro, dove hanno preso parte Paola Monti, Banca d’Italia, Caterina Perugini, Associazione Industriale Bresciana, Raffaele Miniaci, Socialis, e Giulia Rivellini, docente dell’Università Cattolica.
L’accento in questa seconda parte è stato posto da tutti i moderatori sulla grande produttività del territorio bresciano e sul suo ruolo fondamentale nell’economia del Bel Paese. Ciò che emerge con persistenza nei diversi interventi è ancora una volta il divario che intercorre tra Nord e Sud. Il Nord è il centro produttivo dell’Italia e attira laureati grazie alle offerte lavorative qualificanti. Come sottolineato dal professore Miniaci, l’aspetto più difficile nell’analisi di un territorio specifico, come quello di Brescia, risiede nel produrre un dato certo e chi poi ne usufruisce non sempre comprende la difficoltà.
A chiudere l’incontro è stata Vittoria Buratta, Capo Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica dell’Istat, che ha tirato le somme di quanto è emerso dall’incontro: i dati e il Rapporto Annuale sono gli strumenti più importanti per poter valutare e valorizzare le risorse territoriali.