Il fenomeno migratorio nel bresciano sembra andare verso una stabilizzazione non avendo subito rispetto all’anno scorso sostanziali mutamenti. Ma Brescia si rivela protagonista assoluta nell’accoglienza degli immigrati, soprattutto in due settori fondamentali dell’accoglienza: salute e scuola.
Lo rivelano i dati dell’annuario 2014 del Centro di iniziative e ricerche sulle migrazioni dell’Università Cattolica (Cirmib) diretto da Maddalena Colombo, che è stato presentato il 20 ottobre nell’aula Magna di via Trieste 17. Un appuntamento concluso da una tavola rotonda sul tema dell’emergenza stranieri con l’onorevole Milena Santerini, l’assessore del comune di Brescia Marco Fenaroli, il rappresentante di Comune di Napoli-Cooperativa Dedalus Andrea Morniroli, e con la partecipazione di Giuseppe Traina, Sprar, Tutor Territoriale Servizio Centrale, Agostino Zanotti, Adl Zavidovici, Sprar Brescia e Cellatica.
I dati dell’annuario confermano nella provincia di Brescia una presenza straniera in crescita (+3,7%), se pur con minore intensità rispetto allo scorso anno (al 1° gennaio 2013 la crescita era del 4,6% rispetto alla stessa data del 2012) e al periodo precedente al 2012, quando si registravano ogni anno più di 10 mila nuovi residenti stranieri.
Brescia è diventata così la prima provincia in Lombardia per incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione, che si attesta al 13,4% (+0,8% rispetto allo scorso anno). Ma soprattutto la Leonessa è per la prima volta la prima tra le grandi/medie città per incidenza della popolazione immigrata (18,2%) superando Milano (17,4%) e Torino (15,3%).
La componente irregolare (stimata, come ogni anno dall’Orim) è lievemente in calo rispetto all’anno scorso: è passata da 14.700 a circa 13.000 (-11,6%) ed è come gli altri anni di poco sotto la media regionale (6,5% dei presenti vs. la media lombarda del 6,8%).
Sul fronte occupazionale: a Brescia si registra un aumento del tasso di disoccupazione degli stranieri.
A Brescia scuola e sanità, i due comparti di servizio fondamentali per rispondere ai bisogni dei cittadini, continuano a rispondere in modo positivo e “accogliente” alla domanda dei cittadini stranieri: si pensi che il 20% dei ricoveri di persone straniere a livello regionale avviene a Brescia (pur avendo la provincia solo il 13,4% dei residenti stranieri).
Quanto alla scuola, si contano nel complesso delle scuole bresciane ben 32.720 iscritti pari al 17,4% degli alunni, un tasso di incidenza notevole, ben al di sopra di quello lombardo e quasi doppio di quello nazionale. Tale numero è composto per il 55% da bambini e ragazzi di seconda generazione, che si attendono legittimamente il riconoscimento della cittadinanza giuridica in tempi accelerati.