Uno snack eco-compatibile a base di sorgo, un cereale antico simile al mais ma con richieste idriche inferiori. SOcrock, design accattivante, due colori, richiama un gelato ricoperto. «E con sole 88 kilocalorie per barretta soddisfa anche la golosità» spiegano i cinque studenti piacentini della facoltà di Agraria dell'Università Cattolica che l'hanno ideato. Lo snack a base di sorgo con cioccolato fondente e vinaccioli ha sbaragliato il campo alla quinta edizione di EcoTrophelia Italia, il concorso di Federalimentare, la cui finalissima si è svolta a Parma lo scorso venerdì, nell'ambito del convegno internazionale Cibus Global Forum. E la barretta ideata dagli studenti fa già gola all'industria alimentare.
Tutto ciò che fornisce a SOcrock un valore aggiunto dal punto di vista nutrizionale è ottenuto da quelli che l'industria alimentare considera sottoprodotti. L'inclusione diretta di vinaccioli da distilleria, rappresenta una semplice soluzione per il recupero di composti bio-attivi a basso costo. L'approvvigionamento delle materie prime e la realizzazione del prodotto finito sono realizzate e realizzabili (senza scarti) nel raggio di pochi chilometri. Il packaging primario è totalmente riciclabile, mentre il secondario è stato eliminato e sostituito da un'eventuale vendita multipack in cui più barrette sono unite da adesivi laterali. L'impatto del prodotto sull'ecosistema in termini di emissioni di gas serra, utilizzo dell'acqua e sfruttamento delle risorse ha dato origine a un'etichetta ambientale applicata con obiettivo di sviluppare nel consumatore una coscienza ecologica, favorendone i cambiamenti comportamentali a vantaggio dell'ambiente: SOcrock rientra sempre nelle categorie migliori di sostenibilità.
Nello stesso concorso l'ateneo si è aggiudicato anche il secondo posto con una salsa ketchup altrettanto eco-innovativa, che si distingue dalle altre in commercio perché utilizza ogni parte del frutto del pomodoro: dai semi scartati si estrae un olio con caratteristiche nutritive importanti e dalle bucce si ricavano, dopo l'estrazione del licopene, pellets combustibili. A inventarla sempre un gruppo di studenti di Agraria, che studiano soprattutto nel campus di Cremona. L'idea nasce dalla necessità di utilizzare anche gli scarti della lavorazione del pomodoro, che contengono ancora nutrienti importanti per il nostro benessere, sfruttando al contempo quello che altrimenti verrebbe eliminato. Infatti, l'aspetto dello smaltimento delle bucce e dei semi del pomodoro è da sempre considerato un problema sia dal lato ambientale che da quello economico: il nostro prodotto cerca una soluzione a questi problemi in un'ottica di sviluppo sostenibile.
«L'idea di base di entrambi i prodotti - ha commentato il preside della facoltà Lorenzo Morelli - è che partendo dalla materia prima tutto viene utilizzato, senza scarti finali. Non era mai accaduto nella storia del concorso che lo stesso ateneo portasse a casa due premi». A ottobre gli studenti inventori delle barrette dietetiche andranno alla fiera "Anuga" in Germania, dove sfideranno altri 27 concorrenti per ogni Paese europeo.
Il concorso, dominato dai campus di Piacenza e Cremona dell'Università Cattolica, era destinato a gruppi di studenti universitari con l'obiettivo di favorire l'eco-innovazione nei prodotti agro-alimentari, facendo particolare attenzione alla "sostenibilità" e al "rispetto ambientale".