Era presente tutto il mondo: Cina, Svezia, Corea del Sud, Spagna, Vietnam, Australia, Danimarca, Indonesia, Usa, Italia e naturalmente il Giappone! Una varietà di culture si sono riunite a Hiroshima dal 3 al 10 agosto 2013 per frequentare l’INU Summer School sulla pace e la cittadinanza globale. Un’occasione unica per approfondire tematiche globali, come la problematica questione dell’intervento umanitario nel mondo, i movimenti politici e sociali internazionali, la posizione della donna nella storia e la governance globale. Un modo per far sentire la propria voce e ascoltare quella di tanti altri ragazzi che come noi hanno interesse nelle relazioni internazionali. Un’esperienza per addentrarsi nella cultura e nella storia di uno stupendo paese: il Giappone.
L’Hiroshima University ci ha aperto le sue porte e ci ha fatto sperimentare a pieno quanto i giapponesi siano accoglienti, cordiali e rispettosi verso le altre culture e anche quanto siano ben organizzati nel garantirci un’ottima permanenza.
Diviso tra Master Program, per gli studenti magistrali, e Student Seminar, per gli studenti di laurea triennale, ci siamo trovate coinvolte in un intenso programma culturale.
Al Master la mattina gli insegnanti tenevano lezioni sul tema del giorno, mentre il pomeriggio avevano luogo i dibattiti e le presentazioni dei paper che ognuno di noi aveva preparato prima dell’inizio del corso. Questa impostazione permetteva ad ogni studente di imparare qualcosa di nuovo, ma anche di entrare in contatto con molteplici punti di vista e con esperienze proprie di ragazzi che vivono in paesi molto diversi tra loro.
Per il Seminar invece, all'interno della cornice degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, caratteristici sono stati i diversi workshop, dove insegnanti internazionali ci hanno guidato verso riflessioni su temi come la sostenibilità ambientale e il problema dei rifugiati. Ed è stato davvero costruttivo spendere dei pomeriggi (e qualche volta anche le notti) a studiare in team internazionali la politica estera di un Paese per affrontare l'ultimo giorno una simulazione delle Nazioni Unite, dove trasformati in delegati abbiamo difeso a suon di parole gli obiettivi e la politica del Paese rappresentato.
Sono stati organizzati anche alcuni momenti per farci avvicinare alla cultura giapponese. Ci siamo divertiti con uno dei giochi giapponesi più diffusi: il kendama, abbiamo creato dei piccoli capolavori addentrandoci nella tecnica degli origami, abbiamo cantato a squarciagola al karaoke e abbiamo persino partecipato alla cerimonia del tè con indosso vestiti tradizionali. Gli abitanti di Hiroshima ci hanno accolto con un calore e affetto incredibile pronti a mostrarci la loro terra e a raccontarci la loro tragica storia. Il signor Keijiro Matsushima, sopravvissuto alla bomba atomica, ha raccontato a noi e a tanti altri prima di noi la sua esperienza al fine di non farci dimenticare la tragedia che il 6 agosto 1945 ha colpito Hiroshima e per spronarci a rendere questo mondo un mondo migliore, un mondo dove la pace è sovrana.
Non potremo mai dimenticare la mattina di quel 6 agosto, quando all'interno del Peace Memorial Park abbiamo avuto il privilegio di partecipare alla cerimonia in ricordo della caduta della bomba. La commozione di quella giornata e il ricordo della sofferenza, ci ha resi parte di un atmosfera solenne di riflessione e preghiera, arrivando ad interrogarci sul perché della sofferenza umana. Volendo fare un bilancio, é stata un'esperienza che ci ha arricchito sia a livello educativo sia a livello personale. Esperienze di questo tipo aprono la mente verso un modo di pensare più globale e meno nazionale. Ognuno di noi è portatore di storie personali, di diversi punti di vista, e solo il confronto con l'altro permette di aprire una vista a 360 gradi sui problemi, spronando l'uomo a trovare nuove e sempre più efficienti soluzioni.
Trovarsi tra amici, creare team internazionali dove ognuno ha interessi diversi ma obiettivi comuni, e vivere esperienze forti, ci ha proiettato per una decina di giorni verso quel mondo internazionale di cui vogliamo far parte, e che con gioia ci siamo trovate a vivere. Arigatou Gozaimasu, Japan: grazie mille Giappone.