1.320 euro raccolti in pochi giorni grazie ai libri e ai volumi posizionati sugli scaffali esterni della sua libreria, e interamente devoluti all’ospedale universitario Arnau de Vilanova di Lleida, in Spagna. È il contributo economico ed umano che Andrea Giovannoli, originario di Castiglione delle Stiviere (MN) e laureato alla Cattolica di Brescia, ha donato alla comunità che l’ha accolto dal 2015 quando, dopo un master all’Università di Barcellona, si è trasferito nella località di Balaguer, in Catalogna, per aprire la libreria L’Argonauta, specializzata in pubblicazioni per bambini e ragazzi.

Padre e sorella farmacisti nel suo paese natale, una sorella impiegata allo spedale civile di Brescia, due cugini farmacisti nei pressi di quella Vo’ Euganeo che è stata tra i primi focolai noti, raggiunto telefonicamente Andrea ci ha raccontato come «nell’apprendere della situazione italiana il pensiero è andato immediatamente alla mia famiglia, che lavora in prima linea, agli amici lasciati in Italia, ma anche alla comunità in cui attualmente vivo e lavoro. La provincia dove risiedo è la più grande della zona, conta circa mezzo milione di persone, ma può contare su un solo ospedale con 20 posti di terapia intensiva. Così, mentre in Lombardia i casi di contagio aumentavano in modo esponenziale ho notato come anche qui mancasse la percezione di quello che avrebbe potuto succedere e che, come è stato riportano dai media, è poi accaduto. Ricordo una cliente della libreria che mi disse “voi italiani siete così esagerati”».

Che fare dunque? «Mi sono messo in quarantena, chiudendo temporaneamente la mia attività. Inoltre, dopo aver letto di un’iniziativa solidale messa in atto da una libreria in Sicilia, ho deciso di voler fare la mia parte e, col sostegno di due case editrici per bambini (Juventud e Baula), abbiamo dato forma concreta a Lletres Solidàries».

Andrea ha quindi esposto all’esterno della sua libreria tre scaffalature: «Io personalmente ho messo 500 euro di merce mentre altri 1.000 sono stati messi a disposizione dai due editori, per un totale di circa 120 volumi dedicati a bambini e ragazzi che nel frattempo erano chiusi nelle loro case, più qualche titolo generalista. I libri potevano essere presi e pagati a distanza con lo smartphone tramite una App o con bonifico bancario».

Un successo a fronte di un grande sforzo compiuto da parte di una piccola attività. «A partire dal 2 aprile abbiamo venduto tutti i libri in una decina di giorni, molte persone hanno donato qualcosa in più rispetto ai prezzi di copertina e nessun volume è stato rubato dagli scaffali (ride). L’intero ricavato dell’iniziativa è già stato devoluto all’ospedale. Mi sarebbe piaciuto proseguire ma, di questi tempi e in un settore non esattamente florido come quello dell’editoria, mi metto nei panni degli editori e comprendo come non sia semplice sponsorizzare un progetto di questo tipo», ammette Andrea.
 
Per informazioni o per sostenere il progetto http://www.largonauta.cat/