Una grande festa di stima, riconoscenza e ammirazione per rendere omaggio a un riconosciuto «maestro del diritto», formatosi in Cattolica. A celebrare il 15 novembre il professor Carlo Castronovo, c’erano tanti allievi, che da lui hanno appreso “le parole del diritto”, come recita il titolo degli studi in suo onore. Ma c’erano anche tanti colleghi dell’Università Cattolica, che con lui hanno condiviso gli anni della sua ricca attività accademica, e tanti docenti di atenei sia nazionali sia internazionali, giunti dagli Stati Uniti, dal Perù, dalla Germania e dalla Scozia.
È stato proprio il rettore Franco Anelli, anche in veste di giurista, a ribadire nel convegno “La scienza del diritto civile e la sua dimensione internazionale” la solennità e l’importanza dell’evento che, non a caso, si è tenuto nell’aula cosiddetta degli “atti accademici”. Una cerimonia, ha proseguito il rettore Anelli, che rinverdisce la tradizione degli “studi in onore”, richiamando due concetti relativi all’essere maestro e alla scuola scientifica: «Carlo Castronovo ha dato continuità a una scuola e ha raccolto un metodo tenendolo vivo. Ha fatto emergere la nobiltà delle scienze giuridiche come fenomeno di cultura e di pensiero, e di scelta di metodo».
Anche il preside della facoltà di Giurisprudenza Stefano Solimano si è associato ai festeggiamenti per «un riconosciuto maestro del diritto che ha professato per quarant’anni e si è formato qui in Cattolica, è stato ospite del collegio Augustinianum, e ha spezzato il pane della scienza ai suoi allievi». Facendo velato riferimento alla sua esperienza di studente matricola del corso di Istituzioni di diritto privato del professor Castronovo, ha parlato di «docente leggendario, che ha introdotto generazioni di studenti nel santuario del diritto». Inoltre ha ricordato la cura per la parola, con linguaggio ricercato e con iperboli: «Ha lavorato con il diritto e per il diritto nel senso più vicino alla giustizia. Il suo messaggio è che il dato normativo esula da chi lo interpreta. Insieme con il suo maestro Luigi Mengoni, poi giudice costituzionale, è stato portatore di giustizia critica ed equilibrio».
L’omaggio dell’accademia e del mondo scientifico e la gratitudine per la linfa che ha dato al dibattito giuridico è stato espresso al professor Castronovo dal professor Antonio Albanese, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche.
Il professor Andrea Nicolussi, a nome degli allievi, ha fatto riferimento alla cura per la parola, richiamata nel titolo degli studi in onore: «L’estetica non è secondaria nel diritto. Gli aggettivi raffinato ed elegante si usano per elogiare i testi normativi ben scritti e anche per individuare i giuristi migliori».
L’arte di un maestro, infatti, è data dalla cura degli allievi, nell’indicare loro la via della scienza e poi consentire di camminare con le loro gambe. In tal senso il professor Castronovo ha rappresentato un esempio non solo per gli allievi della Cattolica ma anche per i componenti del mondo scientifico del diritto.
Nel suo intervento conclusivo, il festeggiato ha proposto un’arguta e profonda riflessione sul tema “Divagazioni su parola e diritto”, arricchita da un cordiale ringraziamento agli allievi e a tutti gli intervenuti, con un ricordo particolare per i suoi maestri Luigi Mengoni e Guido Calabresi, e per maestri come don Italo Mancini, Giorgio Berti e Francesco Realmonte, amici che hanno rappresentato “la compagnia di una vita”.