Un passaggio fondamentale per dare corso alla trasformazione della Caserma Garibaldi nel nuovo polo formativo, scientifico e culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, cioè alla struttura che, affiancandosi alla sede monumentale di largo Gemelli, formerà uno dei più grandi campus urbani d’Europa. È quanto rappresenta l’Accordo Territoriale di Sicurezza integrata per lo Sviluppo sottoscritto oggi, 22 dicembre, alla Prefettura di Milano tra Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Agenzia del Demanio, Regione Lombardia, Comune di Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore.
La formalizzazione di tale atto si poneva infatti come condizione necessaria, sul piano amministrativo, per realizzare l’ampio intervento di rigenerazione e nuova destinazione che riguarda, oltre all’immobile di Piazza Sant’Ambrogio, anche altri edifici storici del capoluogo lombardo.
Il rettore Franco Anelli, esprimendo la propria soddisfazione per il risultato raggiunto ha sottolineato come il rispetto della tempistica, pur in presenza di una situazione complessa, sia l’esito «della grande armonia d’intenti e della capacità professionale dimostrata dagli amministratori e dai funzionari pubblici che ha consentito di risolvere in tempi ragionevole i problemi posti da un’operazione assai vasta e articolata».
Nel ringraziare ognuno degli attori istituzionali coinvolti, il professor Anelli ha manifestato «particolare apprezzamento per l’opera del Prefetto Alessandro Marangoni, il quale, vicino alla conclusione del suo incarico, si è prodigato per non lasciare incompiuta questa importante fase del percorso, unendo energia, accortezza e scrupolosa attenzione per l’interesse della città».
Il rettore ha ribadito «l’impegno per un’iniziativa che, con l’Ateneo ormai prossimo al traguardo dei primi cento anni, segnerà il passaggio tra il primo e il secondo secolo di storia dell’Università fondata da padre Gemelli ben oltre l’aspetto logistico-strutturale». «Pertanto – ha concluso il rettore – ringrazio il Consiglio di Amministrazione, i docenti e le altre componenti della nostra comunità accademica, per avere raccolto questa sfida, della quale si è compreso il profondo valore strategico e culturale».