Sono 22 gli infermieri che lo scorso 14 dicembre nell’Aula Brasca del Policlinico Gemelli hanno conseguito il diploma per il master universitario di primo livello in Cure Palliative e terapia del dolore per professioni sanitarie dell’Università Cattolica diretto da Carlo Barone, docente di Oncologia Medica, e coordinato da Adriana Turriziani, direttore medico dell’Hospice Oncologico Villa Speranza di Roma, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Al Graduation day hanno preso parte i vertici della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli.
«Il master di secondo livello di Alta formazione e Qualificazione in Cure Palliative e il master di primo livello in Cure Palliative e terapia del dolore per professioni sanitarie attivati a Roma - ha detto il professor Barone - vogliono contribuire a colmare il gap formativo nella disciplina. L’ampia diffusione delle Cure Palliative, a seguito della legge 38/2010, su tutto il territorio nazionale ha reso necessaria e urgente l’ attivazione di programmi formativi per il personale sanitario coinvolto». «Le Cure Palliative - ha aggiunto Barone -, se applicate in modo adeguato, si sono dimostrate capaci di contenere la sofferenza legata ai sintomi e di migliorare la qualità di vita e sono un tema di salute pubblica importante e complesso».
Le Cure Palliative sono l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, richiedono un approccio multiprofessionale e interdisciplinare, un’attenzione costante ai bisogni fisici, psicologici e sociali dei malati e dei loro familiari che si concretizza in una relazione di cura in grado di favorire la condivisione del piano assistenziale individuale.
«Il traguardo della legge 38/10 è importantissimo – ha considerato Adriana Turriziani - ma perché non rimanga una affermazione di principio, occorre che la legge abbia un'anima non solo dal punto di vista prettamente tecnico, ma nel lavoro che migliaia di professionisti fanno ogni giorno in questo campo. Occorre che ogni unità operativa di cure palliative, gli hospice e le equipes di cure palliative domiciliari, abbiano standard di qualità omogenei su tutto il territorio nazionale, che possano essere garantite nelle 24 ore».
Il Graduation day è stato anche l’occasione per un dibattito sulle Cure Palliative come modello di implementazione delle competenze infermieristiche, e opportunità per un radicale rinnovamento professionale e sulla progettualità infermieristica come risorsa per l’ottimizzazione dei percorsi di cura. Alla discussione sono intervenuti, tra gli altri, Gianlorenzo Scaccabarozzi, presidente Comitato tecnico sanitario del Ministero della Salute, Barbara Mangiacavalli, presidente Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi e Maurizio Zega, responsabile del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Aziendale del Policlinico Universitario “A. Gemelli”. Alla cerimonia è intervenuto anche Fabrizio Vicentini, direttore della sede di Roma della Cattolica.