La mascherina sul volto, la saracinesca abbassata, l’angolo di una strada deserta in un’Italia stretta nella morsa dell’emergenza sanitaria. Tra le braccia la tesi appena rilegata. In bianco, “perché ogni facoltà ha il suo colore e il nostro è il bianco, l’avevo appreso poco prima che il mondo cambiasse”.
In questo ritratto c’è Francesca, 26 anni di Crotone, studentessa di Lettere e filosofia nel campus di Milano. Foto simbolo di un’epoca che un giorno forse ricorderemo come quella in cui ci si laureava da casa, a distanza, senza strette di mano, bacio accademico o salto delle siepi. In modo inaspettato, ma, forse anche per questo, con una gioia maggiore: “quando non si sa come avvengono le cose, come la seduta online che è completamente nuova, non si hanno aspettative da mantenere per essere soddisfatti. Si è felici e basta. Poi la gestione tecnica da parte dell’Università è stata perfetta”.
Parole cariche ancora di emozione per la soddisfazione di essere riuscita a portare a termine il sogno di una vita. E questo grazie alla sua determinazione e alla disponibilità massima dei docenti, in questa fase difficile che le ha regalato temi di riflessione per la tesi dal titolo 'Aristotele: spunti per l’impresa? Il flourishing nel Change Management per una vision d’impresa virtuosa'.
Al centro, un’analisi di come le aziende hanno risposto alla crisi e di come, in alcuni casi, hanno cambiato strategia. Alla base, l’idea aristotelica che la saggezza filosofica possa guidare un campo solo apparentemente lontano, soprattutto in una fase come questa: “il momento che stiamo vivendo ci ha insegnato molte cose, prima di tutto che di rapporti umani ne abbiamo bisogno. E poi la necessità di reinventare continuamente il futuro, tenendo sempre l’uomo al centro”. “Per le imprese che oggi vogliono essere virtuose – dice - non basta uno sguardo tecnico, ne serve uno a 360° gradi tipico di chi studia filosofia. Per questo anche colossi come Google e Facebook si avvalgono di laureati in questa disciplina”.
Da anni Francesca coltiva la passione per il Change Management: “in Cattolica ho seguito lezioni, incontri di approfondimento e imparato molto dal percorso Dr. Startupper”, racconta.
Oggi il bagaglio di insegnamenti ricevuti lo mette in pratica all’interno della cooperativa sociale Kairós, di cui è diventata socia dopo la vincita del progetto da lei presentato: “tutto è nato dallo stage in collaborazione con la Cattolica nel quale ho potuto ridefinire l’assetto societario della cooperativa e portare avanti il mio piano di rilancio”.
Kairós, con sede a Crotone, si occupa di donne che hanno subito violenze, “noi le accogliamo e le aiutiamo a ‘ripartire’, a rifiorire”. Proprio come è successo a lei: “sono stata chiusa anni in casa vittima di stalking. Prima di questo lockdown, sapevo già quanto valesse una passeggiata all’aria aperta da soli”.
Come vede il suo futuro? “Chissà, ovunque sarà, dove servirà – risponde – con il massimo dell’amore che potrò dare, per apportare qualcosa di buono”.