Sceneggiatore, regista, showrunner e produttore cinematografico. Dici Frank Spotnitz e ti viene in mente X Files, la serie televisiva che per decenni ha conquistato milioni di americani. Davanti a un’aula gremita di studenti, Spotnitz ha tenuto una lecture aperta al master in “International Screenwriting and Production” della Cattolica a Milano, diretto da Armando Fumagalli. Argomento del giorno: la figura dello showrunner, vero artefice delle serie televisive, il protagonista che da dietro le quinte assume un ruolo cruciale nel dirigere e impostare il set.
Tra i suoi maggiori successi va citato anche I Medici: Masters of Florence, la serie Tv di produzione internazionale recentemente trasmessa da Rai 1, che ha avuto un grande seguito in Italia e all’estero. Prima della lezione con gli studenti, Spotnitz ha incontrato la stampa per rispondere alle domande e svelare qualche anticipazione sui suoi progetti futuri. «Sono molto contento dell’impatto che ha avuto la serie televisiva de I Medici qui in Italia. Per ora posso solo dire che stiamo lavorando alla seconda stagione e ci saranno tantissime novità. Il personaggio fondamentale sarà Lorenzo il Magnifico. È il punto più alto della saga. Affronteremo il Rinascimento, la congiura dei pazzi. Insomma ci sarà tantissimo materiale e molti colpi di scena» - ha anticipato.
Raccontare storie, architettare delle trame e tenere incollato lo spettatore allo schermo, è una delle tante doti di Spotnitz. Merito anche del suo passato da giornalista. «Fare il giornalista mi ha aiutato moltissimo. Ho lavorato sette anni come reporter e sono contento di averlo fatto. Mi ha permesso di crescere e di individuare la mia strada. Mi sono trovato davanti a svariate situazioni e ho imparato a scrivere in modo chiaro. Questo è stato fondamentale».
Ma dove nasce la passione di Spotnitz per il cinema e le serie tv? «Ricordo che da bambino guardavo di tutto. Magari andavo al cinema e rivedevo il film per ore e ore. Avevo una grande fame di storie e di narrazione. Penso di averne viste così tante che alla fine sono rimaste impresse nella mia mente. Forse era destino che dovesse andare così».
Lo sceneggiatore è un artista poliedrico. Ha lavorato sia con cast americani che con quelli europei, utilizzando approcci e metodologie differenti. «Negli Stati Uniti spesso hai a disposizione molto più budget per realizzare una serie tv. In Europa invece è più difficile raccogliere fondi. Però ho una visione ben chiara di quello che succede qui, grazie alla mia azienda a Londra seguo tutto e in questo momento ho molti progetti per la testa che spero di realizzare presto».
Inevitabile poi un suo commento su X Files che per decenni ha appassionato milioni di spettatori. «E’ stata un’esperienza incredibile che ricorderò per sempre. Quello però ormai è un capitolo chiuso. Bisogna abituare il pubblico sempre a qualcosa di nuovo. La nostalgia rischia di essere un’arma a doppio taglio».
Per concludere Spotnitz ha commentato l’evento dell’anno ovvero l’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. «Io sono uno scrittore per la televisione, sto osservando tutto quello che succede nel mondo, non solo negli USA. Io penso che quando si ha paura si prendono cattive decisioni. È stato sicuramente un evento che ha segnato la politica. Le generazioni dovranno tirare fuori il meglio dal loro tempo per invertire questa situazione. Credo che la gente abbia bisogno di guardare più il mondo e meno la televisione. Specialmente ora dobbiamo cercare di rendere il nostro pianeta un posto migliore».