La mediazione come forma di giustizia alternativa (e rapida), che prova a raggiungere l’accordo tra le parti fuori dal tribunale. Uno strumento di giustizia in cui si cerca la massima soddisfazione di entrambi i soggetti coinvolti. In sostanza tutti vincono.
Erano un centinaio gli studenti che si sono confrontati a Milano alla Competizione Italiana di Mediazione (CIM) presso la Camera Arbitrale di Milano. Tra questi anche Federico Basini, Costanza Bidetti, Brando Fornaciari, Noemi Marchesi e Pierpaolo Sarti, studenti della laurea in Giurisprudenza della Cattolica che hanno rappresentato l’eccellenza piacentina confrontandosi con le squadre delle Università di Bari LUM, Bergamo, Bologna, Camerino, Genova, Milano Bicocca, Milano Bocconi, Milano Cattolica, Milano Statale, Messina, Parma, Pavia, Trento, Verona.
Chiamati a dimostrare le loro abilità nel condurre negoziazioni in simulazioni di controversie civili e commerciali, gli studenti piacentini hanno ottenuto risultati a dir poco brillanti: a loro la “palma” di migliore squadra in relazione a cinque aspetti della valutazione (discorso introduttivo, capacità di perseguimento dei propri interessi, lavoro di squadra cliente-avvocato, capacità di sviluppo di opzioni d'interesse reciproco, capacità di collaborazione con controparte) su sette complessivi.
«Al di là dei risultati raggiunti, gli studenti piacentini hanno dimostrato eccellenti qualità sotto diversi profili, provocando commenti entusiasti e plateali attestazioni di stima da parte di tutti i giudici della gara. Ma anche gli studenti sono stati a dir poco entusiasti» a parlare con il giusto orgoglio il professor Antonino Barletta, docente di Diritto processuale civile e Diritto dell’arbitrato presso il Corso di Laurea in Giurisprudenza di Piacenza e promotore della partecipazione degli studenti alla competizione italiana di mediazione.
«In questi mesi gli studenti si sono preparati con impegno, senza per questo sottrarsi – lo posso testimoniare direttamente – alla frequenza delle lezioni e allo studio degli esami».
La preparazione degli studenti è stata guidata dagli Avv.ti piacentini Lydia Ansaldi, Rosarita Mannina e Flavia Motti, tutti mediatori professionali da tempo attivi a Piacenza. «Un contributo professionale insostituibile che si è affiancato egregiamente all’attività svolta in aula dai ragazzi» prosegue Barletta. «Con questo progetto abbiamo portato in aula una forma di didattica innovativa, che consente agli studenti di Giurisprudenza di Piacenza di sperimentarsi su forme di giustizia alternativa che si stanno diffondendo rapidamente anche in Italia».