Raccogliere, strutturare, analizzare e diffondere sistematicamente le informazioni sugli appalti pubblici e sui meccanismi che aumentano la trasparenza dei funzionari pubblici in tutta l’UE e in alcuni paesi limitrofi. Questi sono gli obiettivi del progetto DIGIWHIST che nasce dalla collaborazione di diversi enti e istituti di ricerca europei, e vede tra i suoi partner anche il centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica.

DIGIWHIST (Digital Whistleblower, Transparency Fiscal, Risk Assessment e Impact of Good Governance Policies Assessed, ) verrà presentato venerdì 10 novembre durante il workshop italiano Big data e appalti pubblici.
 
Dopo un’introduzione al progetto e la descrizione delle principali vulnerabilità legate al sistema degli appalti pubblici, il workshop si concentrerà sull’utilizzo dei dati contenuti nel portale Opentender.eu e su come questi possano essere usati nel contrasto alla corruzione e al miglioramento della trasparenza nell’amministrazione pubblica.
Sarà possibile scaricare i database e attraverso il portale si potranno anche associare ai diversi appalti alcuni indicatori di trasparenza e di qualità dell’amministrazione.

Il dibattito sarà un’occasione unica per confrontarsi con i risultati di una ricerca finanziata dall’Unione Europea (Horizon 2020) e in cui sono coinvolti docenti della facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano, come il professor Francesco Calderoni, e alcuni ricercatori di Transcrime.