«Il capitalismo del nostro tempo è sempre più simile a una religione o, come vedremo, a una idolatria». Così scrive nel libro Il capitalismo e il sacro (Vita e Pensiero) Luigino Bruni, professore ordinario di Economia Politica alla Lumsa e capofila di “The Economy of Francesco”, il progetto lanciato dal papa per mettere in atto un nuovo modello economico, alternativo a quello dominante nel sistema capitalistico.
Il libro sarà presentato mercoledì 11 dicembre alle 18 al Collegio Augustinianum dell’Università Cattolica ((via Necchi 1, Milano). Insieme all'autore ci saranno Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Corrado Passera, Ceo illimity. Introdurrà il prorettore vicario Antonella Sciarrone Alibrandi, dopo il saluto iniziale del direttore del collegio Edoardo Grossule.
Il sistema capitalistico, secondo Bruni, è diventato una religione, non solo in Occidente, ma ormai su scala globale: un culto indiscusso nella prassi quotidiana di miliardi di persone, con i suoi dogmi (il consumo in primis, e poi crescita illimitata, incentivi, meritocrazia, profitto), i suoi sacerdoti (i manager) ossequiati, i suoi riti (come il Black Friday), le sue pratiche sacrificali accettate come ineluttabili, le sue comunità chiesastiche (le imprese) desiderate. E ancora: «Il primo idolo, il capo del pantheon dell’idolatria capitalista non è l’imprenditore; non è neanche la merce e il suo feticismo (Marx), ma il consumatore»
Che cosa ha da dire e fare il cristianesimo di fronte a questa nuova forma del sacro, diventata una vera e propria idolatria? La fede biblica ben conosce queste derive dell’umano, tentazione a cui sempre è stata esposta. Ma conosce anche la inestirpabile carica anti-idolatrica che sempre la ha abitata e tenuta in vita. Misericordia, dono, gratuità sono la sua cifra più profonda, un vero antidoto alle tendenze distruttrici di un’economia diventata idolo.