Non hanno avuto la possibilità di entrare in aula fisicamente per molte settimane, ma non sono stati ad aspettare la riapertura dei cancelli delle scuole i circa 800 studenti iscritti al secondo, terzo, quarto e quinto anno di Scienze della formazione primaria, campus di Brescia. Si sono messi subito alla prova con il nuovo scenario della scuola “sospesa” e hanno continuato la loro attività formativa inserendosi nella didattica a distanza e progettando con e per gli insegnanti. In qualche occasione hanno potuto prendere parte attiva sulle piattaforme, mentre in altri hanno predisposto materiali trasmessi agli alunni tramite le docenti accoglienti. «Abbiamo mantenuto e rafforzato la sinergia con dirigenti scolastici e docenti, prestando attenzioni anche alcune situazioni personali o istituzionali delicate», dichiara Caterina Calabria, tutor di tirocinio. «Gli studenti hanno accolto la sfida della didattica a distanza, mettendosi al fianco degli insegnanti, sprigionando creatività competente. Per loro è stata un’occasione formativa inedita, ma molto arricchente. Hanno così sperimentato piattaforme, prodotto video tutorial, creato attività online con app e su siti, integrato l’online all’offline, il lavoro in differita con qualche lezione in sincrono, strumenti nuovi, attività laboratoriali a distanza. In questa esperienza hanno implementato competenze professionali molto importanti, soprattutto a livello comunicativo e di metodologie didattiche».
Per gli iscritti al quarto anno di corso il focus è stata la scuola dell’infanzia che ha deciso di implementare i progetti degli studenti, parzialmente svolti al momento del lockdown. È quello che ha fatto Veronica Picuno nella scuola dell’infanzia di Villacarcina (Bs). «Ho messo in pratica la frase di Einstein “La creatività è contagiosa. Trasmettila”. La creatività nel mio caso, è stata l’arma vincente, mi ha permesso di mettermi in gioco sperimentando e apprendendo nuovi modi di fare didattica superando anche il limite e l’ostacolo della distanza. La riprogettazione ha permesso di aiutare a sviluppare competenze trasversali nei bambini, già iniziate in presenza in sezione, regalando attività ludiche da svolgere anche con l’intera famiglia. L’obiettivo è stato infatti quello di essere un supporto per le famiglie e gli studenti regalando loro momenti di gioco e spensieratezza e permettendo loro di diventare per un giorno registi, narratori e attori di teatro. Il progetto ha permesso a tutti di abbandonarsi alla creatività e farsi guidare da video animati a puntate realizzati da me con il supporto dell’app Powtoon e caricati sulla piattaforma creata dalla scuola dell’infanzia appositamente per la sezione, utilizzando l’applicazione Padlet».
Anche Sabrina Tosi, studentessa iscritta al secondo anno, aveva da poco iniziato il tirocinio nella scuola dell’infanzia di Fiavè (in Trentino), un’esperienza positiva, stimolante e formativa che improvvisamente si è fermata. «Ma con creatività, buona volontà, unione di forze e intenti, passione, io e le insegnanti abbiamo trasformato l’ostacolo in un trampolino di lancio. Ho iniziato ad inviare alcuni video legati alla mia microprogettazione “Crescere…naturalmente…insieme!”.
Nel primo video suono la chitarra e canto la canzone “Io sono come un albero”, associando semplici movimenti e mostrando immagini di alberi vicino a casa. Nel secondo video, sulle note della canzone “Io respiro” assumo alcune simpatiche posizioni dello yoga.
Nel terzo, cerco di spiegare come prendersi cura di una pianta da seme ad albero, invitando i bambini a ripetere l’esperienza seminando qualcosina a casa se possibile. Come prima esperienza di tirocinio direi di poterla affiancare a qualche bel film d’azione, fatto di colpi di scena, di un’avventura fuori dal comune, dove un nemico trama contro noi, ma nonostante gli ostacoli i protagonisti non si arrendono mai».
La sospensione dell’attività di tirocinio è stata un’occasione per ricercare una didattica innovativa anche per Andrea Francesca Cabassi, che stava svolgendo il suo tirocinio in una scuola primaria di Rovato. Dopo un primo momento di smarrimento, ha iniziato a documentarsi sul web su come fare didattica a distanza. Ha studiato piattaforme, seguito webinar e alla fine, grazie anche alla collaborazione con la tutor della scuola e con il supporto della tutor della Cattolica, ha ideato un suo progetto da attuare in questa scuola molto eterogenea. «Sono partita da una storia che ho fatto ascoltare da un video-libro messo a disposizione sulla piattaforma learn up. Poi con dei giochi ho fatto riorganizzare le sequenze della storia, risolto quiz e realizzato un gattino scaccia paura con materiali da riciclo da appendere in camera (vedi video); i bambini hanno inoltre realizzato dei disegni utilizzando colori caldi e freddi, riuniti poi in un grande puzzle. Alla fine devo dire che è stata una bella esperienza poiché mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco e di usare una didattica innovativa capace di stimolare gli studenti. Un bagaglio di conoscenza che i servirà molto anche in futuro».