Un modello economico e produttivo senza sprechi e a impatto zero sull’ambiente. È questa la migliore definizione per spiegare l’economia circolare, che sta sempre più prendendo piede anche nel territorio nazionale. Forse pochi sanno, infatti, che l’Italia dopo la Germania è il Paese europeo con la più elevata quantità di rifiuti riciclati nelle filiere industriali (circa 40 milioni di tonnellate) nei settori dei metalli, della carta, del legno, del vetro, del tessile, e quello con il più alto dato pro capite in Europa.
A puntare i riflettori su un fenomeno che non riguarda solo la produzione e il consumo di un bene, ma coinvolge a 360 gradi lo stile di vita quotidiano è Re-Think, il primo forum sull’Economia Circolare che si terrà giovedì 14 febbraio dalle 9 nell’Aula Manzoni dell’Università Cattolica (largo Gemelli, 1 – Milano).
Patrocinato dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi, Re-Think è l’occasione per fare il punto sulla circular economy e riunire alcuni tra i maggiori esperti in Italia, grandi aziende e startup che racconteranno in che modo stanno orientando le loro attività verso una maggiore sostenibilità ambientale. La giornata nasce da un’idea di Tondo, associazione che si pone l’obiettivo di trasformare l’Economia Circolare in una realtà concreta, ed è realizzata in collaborazione con le Alte Scuole dell’Università Cattolica in media comunicazione e spettacolo (Almed) e in Impresa e società (Altis).
«Il forum intende promuovere una visione di medio e lungo periodo su alcune tematiche di frontiera riguardo l’economia circolare e trovare idee che presto diventeranno trend di mercato e opportunità per sviluppare nuovi business», spiega Francesco Castellano, fondatore e presidente di Tondo, che aprirà i lavori del forum insieme agli interventi di Piero Pelizzaro, del Comune di Milano, e del professor Roberto Zoboli. «Il pacchetto europeo ‘Economia Circolare’ comprende l’obiettivo di ridurre i cosiddetti ‘sprechi alimentari’ del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. La riduzione di tali sprechi è peraltro parte dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed è già all’attenzione tanto delle politiche nazionali quanto di politiche regionali», osserva il docente di Politica economica nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica.
Tre i macro temi al centro dell’iniziativa, considerati i trend che nel prossimo futuro saranno particolarmente rilevanti per lo sviluppo dell’economia circolare.
Le città, che presto si amplieranno su vasta scala. Un esempio: gli edifici, che diventano veri e propri centri di produzione di energia, di cibo, riutilizzando scarti come le acque reflue e ottimizzando l’impiego di tutte le risorse.
I materiali, visto che nel prossimo futuro le sostanze organiche e biodegradabili si affermeranno sempre più sostituendo la plastica e dando ampio spazio alla rivoluzione delle startup tecnologiche.
Le nuove tecnologie, che stanno contribuendo in maniera notevole allo sviluppo delle fonti rinnovabili. Nel corso del forum sarà, infatti, presentato il progetto di una batteria rivoluzionaria sviluppata da due ricercatrici di Bologna.
L’appuntamento in largo Gemelli è solo l’inizio di un lungo viaggio affinché la circular economy diventi una strada reale e praticabile. «L’intento è ripetere il format nel corso del 2019 in altre città d'Italia e promuovere un white-paper che sarà distribuito ai differenti stakeholder per generare un ecosistema dove grandi imprese, startup, attori istituzionali e cittadini possano lavorare insieme per un futuro sempre più sostenibile», svela Stefano Peroncini, tra i promotori di Tondo.
Per questo, aggiunge Castellano, «promuoveremo informazione e formazione sul tema, attraverso eventi, stimolando la ricerca applicata e pubblicando studi sui principali trend dell’economia circolare. In secondo luogo, proveremo a dare una forma concreta alle ricerche che saranno presentate in questo forum».