“Adolescenti in rete: la costruzione dell'identità attraverso i blog”: è la tesi che ha consentito a Ilaria Galvani, piacentina laureata in Progettazione Pedagogica nei servizi per i minori alla facoltà di Scienze della formazione della sede di Piacenza, di vincere il concorso “Audiovisivi e Minori” indetto dal Consiglio nazionale degli utenti insediato presso il Ministero delle Comunicazioni.
Ilaria è stata invitata per la premiazione del concorso presso la sede dell'Agcom di Roma. «È stata una grande emozione - racconta Ilaria.- Le tesi presentate al concorso sono state numerosissime ed è stato un onore sapere di essere tra le cinque vincitrici». Un premio che è un riconoscimento formale per l’ottimo lavoro svolto e che si traduce, tra l’altro, in un fondo di 2.000 euro per la ricerca. Il ringraziamento maggiore della laureata va al professor Piermarco Aroldi, che l’ha accompagnata nella stesura: «La sua dedizione e le sue competenze sono state per me una guida determinante».
L’argomento della tesi, che è valsa a Ilaria Galvani un 110/110 e lode tondo tondo, nasce dall’interesse personale di una studentessa che, dopo aver sperimentato direttamente durante gli anni del Liceo, come molti adolescenti, il ruolo dei life blog nei processi di formazione personale, ha voluto tornare su questo tema per indagarne le potenzialità espressive.
Forte del proprio curriculum universitario e della particolare attenzione che l'Università Cattolica dedica allo studio dei rapporti tra minori e nuovi media, su cui indagano tra gli altri OssCom e il Certa, Galvani ha redatto la sua tesi prima dell’esplosione del fenomeno Facebook e in generale della diffusione massiva dei social network. «Nel contesto del cosiddetto Web 2.0, il blog è il luogo privilegiato della rete dove l’adolescente ha l’occasione di raccontarsi e dove può trovare strumenti tecnologicamente avanzati per costruirsi un’identità - sottolinea la studentessa piacentina. Il mio obiettivo è stato quello di verificare come i ragazzi si raccontassero attraverso il blog, esprimendo se stessi con l’utilizzo di una certa grafica (immagini, colori, ecc), elencando marchi, film e musica preferiti, e facendo così emergere un’immagine di sé da trasmettere agli altri utenti della rete». Secondo la neodottoressa un aspetto interessante che emerge dalla ricerca è che i giovani attraverso il blog cercano consiglieri bypassando gli adulti di riferimento. «Inoltre, paradossalmente, in un ambiente puramente virtuale, ho evidenziato che la dimensioni del corpo non viene dimenticata, ma emerge attraverso gli emoticon, le foto, la descrizione delle proprie emozioni».
Blog quindi come strumento di grande potenzialità per l’espressione di sé, per la creazione della propria identità – compito principale dell’adolescenza - e per l’ampliamento delle relazioni. D’altra parte, questa serie di possibilità comporta anche l'emergere di molte problematiche e interrogativi, sia per quanto riguarda gli adolescenti, facilmente spinti verso una deriva narcisista dalla dimensione pubblica del blog, sia per quanto riguarda gli adulti e, in particolare, gli educatori: per i primi la libertà senza supervisione di raccontarsi pubblicamente ad altri sconosciuti si traduce anche in questioni legate alla privacy, mentre per i secondi il blog rischia di far perdere occasioni di confronto diretto con gli adolescenti. Quindi blog sì ma con una guida adulta presente. Perché i blog e i social network, da Facebook in poi, diventino un’opportunità nuova di dialogo tra i giovani e i loro educatori.