Innalzamento del livello scientifico e maggiore diffusione e internazionalizzazione: queste le due priorità del nuovo corso editoriale della Rivista Internazionale di Bioetica “Medicina e Morale”. Sorta nel 1951 e inizialmente diretta da P. Agostino Gemelli, la rivista viene portata nella facoltà di Medicina e chirurgia nel 1974 grazie all’opera dei due attuali direttori emeriti, il cardinale Elio Sgreccia e il professor Angelo Fiori, ed è ora diretta dal professor Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella Sede di Roma.
Un decreto rettorale ne ha definito scopi, organi e amministrazione. “Medicina e Morale” – si legge nell’articolo 1 del Regolamento del periodico - “è una rivista promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore attraverso il Centro di Ateneo di Bioetica (CdB) e la Facoltà di Medicina e chirurgia, per il tramite dell’Istituto di Bioetica e con il concorso delle altre Facoltà che hanno attinenza con le seguenti aree di declinazione della bioetica: etica medica, filosofia morale e scienze giuridiche”.
La direzione è ora composta dai professori Luciano Eusebi, Antonio Gasbarrini, Michele Lenoci, Laura Palazzani, Vincenzo Pascali, Adriano Pessina e affiancata da un comitato scientifico internazionale composto da 20 studiosi particolarmente qualificati nelle discipline inerenti alla bioetica.
«Non si tratta solo di un rinnovamento sul piano editoriale» spiega il professor Spagnolo. «La nuova direzione intende muoversi programmaticamente anche sul piano dei contenuti, affrontando temi rilevanti e di maggiore impatto non solo sul piano scientifico e accademico ma anche sul piano sociale e biopolitico, rimanendo un riferimento per il dibattito bioetico non solo in Italia ma anche all’estero, in particolare per diversi Paesi dell’America Latina con i quali ha accordi di traduzione in spagnolo di numerosi articoli che vengono pubblicati sulla rivista. Nella continuità dell’insegnamento dei nostri maestri e fondatori della rivista, ai quali va il nostro sentito ringraziamento, intendiamo muoverci ora con decisione oltre gli orizzonti nazionali anche se, per le peculiarità del dibattito bioetico, vogliamo continuare ad essere ancora una voce di riferimento per il nostro Paese, una voce scientificamente fondata, per quanti hanno a cuore la verità sulla persona umana».
Fra le diverse novità della nuova linea editoriale la direzione ha riorganizzato il sistema di valutazione dei contributi proposti per la pubblicazione attraverso una rigorosa peer review dei contributi ricevuti, nell’ambito delle tre principali aree (medico-scientifica, filosofica e giuridica), allargando il pool dei referee, dei quali per trasparenza verranno pubblicati i nomi alla fine di ogni annata. Inoltre, è stata affidata la gestione on-line della rivista ad un publisher internazionale specializzato: la rivista sarà pertanto raggiungibile su una nuova piattaforma on-line sulla quale tutti potranno liberamente accedere e prendere visione del titolo, abstract e parole chiave degli articoli pubblicati, con un incremento delle funzioni utilizzabili (si potrà ad es. vedere quante volte l’articolo è stato letto e scaricato) e potenzialmente in grado di migliorare la fruibilità della rivista da parte dei lettori. Gli articoli integrali saranno disponibili a pagamento, per singolo articolo o per abbonamento.
Un’importante novità è data dal fatto che ogni articolo verrà identificato tramite il DOI (Digital Object Identifier): si tratta di uno standard che consente di identificare persistentemente, all’interno di una rete digitale, qualsiasi oggetto di proprietà intellettuale e di associarvi i relativi dati di riferimento; ogni articolo sarà così immediatamente azionabile in rete e quindi più rapidamente identificabile dai motori di ricerca. La nuova gestione on-line della rivista offrirà anche maggiori possibilità per l’accreditamento e l’indicizzazione sui database internazionali (come Scopus o Isi Web), che tanta importanza hanno oggi sul piano della valutazione della qualità della ricerca e dell’attestazione della qualificazione scientifica di candidati per l’accesso ai ruoli universitari e ai finanziamenti.