Tracciando le vie della ripresa economica del nostro Paese, c’è quella di dover indirizzare le risorse verso gli investimenti a maggior rendimento sociale. La giustizia sociale da questo punto di vista rappresenta il perno per avviare e per poggiare una solida base su una nuova fase di riforme. In questo momento di crisi, a seguito dell’emergenza Coronavirus, saranno tantissime le persone in difficoltà che avranno bisogno di aiuto in un momento estremamente delicato. Il microcredito di soccorso si lega dunque bene a questa via per la ripresa.
In Italia questa cosa difficilmente sarebbe stata realizzabile, per via della complessità burocratica che c’è alle spalle. Persone in questa situazione solitamente però non vanno a bussare alla banca, preferendo piuttosto i centri di ascolto. Ci sono milioni di italiani che, ad oggi, non possono permettersi un conto in banca, una fascia di persone che le banche stesse non possono intercettare direttamente ma, grazie all’aiuto di molte fondazioni sparse sul territorio, sono finalmente riuscite a farlo.
È il caso di Banca Mediolanum. «Questa attività nasce dodici anni fa, quando abbiamo deciso di portare in Italia un concetto complesso ma affascinante legato all’esperienza di Yunus, ovvero che è possibile combattere la povertà con interventi di microcredito per iniziare attività di sostentamento e speranza», dice Giovanni Pirovano, vice presidente di Banca Mediolanum. «Mettiamo a disposizione un plafond di un certo importo e a un tasso simbolico che viene utilizzato dalla Caritas attraverso la fondazione San Bernardino per effettuare finanziamenti di microcredito per persone bisognose che non hanno più accesso ad un conto corrente aperto».
Le fondazioni fanno da valutatori del merito di credito. Queste persone, come già detto in precedenza, si rivolgono principalmente ai centri di ascolto, e già questo approccio dice molto sul mondo che si viene a incrociare. La fondazione San Bernardino di Milano, che raccoglie al proprio interno le diocesi lombarde e può contare su 500 centri di ascolto, ha deciso di tendere una mano a tutte quelle persone che a causa di indebitamenti si trovavano in una situazione di rottura del bilancio e degli equilibri familiari. «Il nostro è un approccio soprattutto educativo – spiega Luciano Gualzetti, presidente della fondazione San Bernardino –. Ci siamo accorti subito che quella dell’indebitamento è una questione culturale prima che economica. Facciamo un’azione preventiva per una preparazione anti-debito. Ma ciò non vuol dire demonizzarlo, vuol dire saperlo usare in maniera opportuna».
La novità in questo caso è che l’attività di Mediolanum non viene svolta nel dopo lavoro, bensì durante il normale orario d’ufficio. L’altro aspetto interessante è la centralità della figura femminile in queste forme di microcredito visto che «le donne sono generalmente più attente nel curare gli interessi della famiglia». I collaboratori sul territorio si mettono a disposizione dei rappresentanti delle fondazioni sparse sul territorio nazionale, raccolgono le domande di aperture di credito e le caricano sul loro portale. La pratica arriverà poi all’Area Crediti e processata come una normale altra pratica, senza entrare nel merito creditizio: «A noi non interessa vedere le credenziali, se la Caritas ci segnala queste persone la banca mette a disposizione l’importo». Perché «è un nostro dovere aiutare chi è in difficoltà», dicono all’unisono Pirovano e Gualzetti