«Attenzione a non esagerare con cibi grassi e porzioni abbondanti che portano, insieme con la possibile riduzione dell’attività fisica propria dei mesi invernali, a un incremento di peso». È la raccomandazione del professor Giacinto Miggiano, direttore del Centro di ricerche in nutrizione umana dell’Università Cattolica e dell’Unità operativa di dietetica del Policlinico Gemelli di Roma che consiglia di non strafare con alimenti calorici e bevande alcoliche durante il periodo natalizio. Infatti con i suoi molteplici appuntamenti culinari - che vanno dal pranzo di Natale a quello di Santo Stefano, dal cenone di Capodanno ai festeggiamenti di inizio anno e dell’Epifania – il rischio è mettere sotto serio sforzo il nostro organismo, che non ha il tempo sufficiente per smaltire correttamente tutto il cibo ingerito.
Professor Miggiano, è anche vero che il Natale cade nei mesi invernali e in questo periodo i cibi calorici possono rinforzare le difese immunitarie. «Quando la temperatura esterna è solitamente più bassa rispetto ad altri periodi dell’anno, il nostro organismo disperde più calore e quindi, oltre che indossare un diverso abbigliamento, può aiutare l’assumere preparazioni e pietanze che di per sé tendono ad apportare più calore».
Questo però non legittima a eccedere con le calorie. «Non necessariamente. Se è vero che si brucia di più per mantenere costante la temperatura corporea in compenso ci si muove di meno e quindi occorre tenere in conto questi due aspetti opposti del bilancio calorico».
E bere alcolici? «In senso stretto consumare alcol può aiutare a produrre calore in quanto questa sostanza viene bruciata nel nostro organismo. Tuttavia poiché alla fine l’alcol è anche un dilatatore dei vasi sanguigni periferici (di mani e piedi), alla prima sensazione di caldo-calore subentra una dispersione di segno opposto. Quindi attenzione all’alcol, soprattutto se assunto in grande quantità».
Quest’anno il picco dell’influenza è previsto fra natale e capodanno. L’alimentazione può essere d’aiuto contro il rischio di influenze e raffreddamenti? «Le vitamine (A, C ed E), composti antiossidanti (bioflavonoidi) e alcuni metalli (zinco, rame e selenio) possono aiutare ma questo non obbliga a seguire un’alimentazione diversa rispetto ad altri periodi. Comunque, per le vitamine e i composti antiossidanti (flavonoidi) serve ricorrere a frutta e verdura fresca (ottimi gli agrumi e i kiwi, e verdure come carote, zucca, spinaci, cavoli, broccoli, cipolle, radicchio, aglio…). La frutta secca poi (noci, nocciole, mandorle, semi ) è invece ricca di zinco, rame e selenio».
Il suo menù perfetto per il pranzo di Natale? «La mia ricetta è a base di pesce e prevede per antipasto, a scelta fra Carpaccio di pesce spada o “Pittule” con baccalà con grigliata di verdura mista; come primo, lasagne agli scampi; secondo, branzino al cartoccio o gamberi alla griglia; contorno di asparagi, finocchi gratinati o fagiolini in umido. Come dolce, “Porceddhuzzi” o Struffoli alla leccese. E un buon Negramaro Rosato come vino».