di Velania La Mendola
Forse mai come quest’anno riteniamo importante consigliarvi di regalare libri a Natale. In un tempo in cui le librerie, anche storiche, chiudono o sono triste oggetto di cronaca nera (vedi l’incendio della “Pecora elettrica” di Roma); in un tempo in cui i dati statistici (vedi l’indagine OCSE-Pisa 2018) ci dicono che è sempre più difficile per le nuove generazioni comprendere il significato di un testo, valutarne l’attendibilità, interpretare, connettere insieme diverse informazioni; in un tempo così, leggere e invitare a leggere è un moto di resistenza culturale.
Perché leggere non è un atto spontaneo, è un’attività da esercitare. E i pesi di questa palestra della mente sono i libri, da stringere tra le mani e sfogliare, in cui immergersi, con pazienza, con fatica a volte. Perché, come scrive la neuro-scienziata Maryanne Wolf, «quando leggiamo - in modo profondo, assorto - diamo il benvenuto all’altro come a un ospite dentro di noi, e spesso diventiamo altri, vivendo esperienze che la vita reale non ci aveva concesso. Per un momento abbandoniamo noi stessi, e quando ritorniamo, magari arricchiti e rafforzati, ci troviamo cambiati emotivamente e intellettualmente».
Per questo Vita e Pensiero ha costruito un percorso di letture, un particolare calendario dell’Avvento intitolato “un pensiero per te…”. Ogni giorno apriamo insieme un regalo/libro, 24 pillole di lettura che trovate sui nostri social, aspettando la “vita”. Di seguito quattro “pensieri” scartati ad hoc per Cattolicanews, con l’augurio di Buon Natale.
STEVENSON E LA BENEDIZIONE DEL NATALE
Sulla copertina di Sermone di Natale e altri scritti religiosi svetta l’immagine di un assorto Robert Louis Stevenson, ritratto dal grande Tullio Pericoli, pacificamente immerso in un mondo popolato da viaggi, mappe, percorsi, in una scrivania inondata dalle “carte” e dalla fantasia. L’autore di capolavori come L’isola del tesoro o Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde, si mostra in questi scritti come uomo e scrittore a tutto tondo. Un uomo che prega, ama, ringrazia per le benedizioni della vita, che invita a un’azione positiva: «Cristo non volle mai sentir parlare di morale al negativo: fa’, diceva, sostituendolo a non fare». È una raccolta che, come scrive Alberto Manguel nella prefazione, «lascia nei suoi lettori un senso di felicità».
LA GRANDE MIGRAZIONE DEI BAMBINI
Sono più di 45.000 i minorenni sbarcati in Italia negli ultimi tre anni. Ragazzi, bambini e bambine, che si sono messi in viaggio da soli dall’Africa dell’est, dal Maghreb e dal Corno d’Africa, affrontando solitudine, torture, paura. Chi sono? Cosa cercano? Questi e altri sono gli interrogativi che si sono posti due studiose, sorelle, Anna ed Elena Granata, pedagogista dell’Università di Torino la prima, urbanista del Politecnico di Milano la seconda. «Alla curiosità che da sempre anima il nostro lavoro di ricerca, si è affiancato negli anni un crescente disagio» scrivono «da dove stiamo guardando le vite degli altri?». Insomma come si racconta e misura questo inedito fenomeno migratorio che tira in campo anche urgenti scelte etiche e sociali? La risposta è stata aprire la porta di casa, accogliere questi ragazzi: «Al primo, al secondo, al terzo, e poi al trentesimo. E la vita, che è cambiata per noi, per le nostre famiglie, per i nostri amici, ha aperto i nostri occhi di studiose delle migrazioni». Un libro che racconta l’accoglienza, dell’intelligenza e del cuore.
NOÈ E IL DISASTRO ECOLOGICO CONTEMPORANEO
«La storia di Noè ci accompagna come una favola terribile e meravigliosa sin dall’infanzia. Quell’arca piena di bestie che non naviga, ma galleggia, inerme e tuttavia forte e coraggiosa, sballottata dalla furia delle acque di un diluvio in cui cielo e inferi congiurano contro la terra è una visione indelebile». L’incipit del saggio di Teresa Bartolomei, Dove abita la luce?, ha la forza di una profezia. L’acqua alta a Venezia, le esondazioni di Genova, le alterazioni climatiche, il consumo dissennato di risorse naturali e la riduzione della diversità biologica a cui assistiamo quotidianamente richiamano l’uomo alla sua responsabilità, quella di chi ha in mano gli strumenti per distruggere la terra. «L’arca può uscire indenne dalla grande catastrofe», scrive ancora la teologa dell’Università Cattolica di Lisbona, «solo se l’uomo torna a preoccuparsi del creato come un giardino da custodire e coltivare, costruendo nuovi habitat, nuove arche, nuovi modelli di vita individuale e collettiva». Una rilettura della Bibbia attuale e profonda, su cui meditare.
UN PICCOLO GRANDE LIBRO
José Tolentino Mendonça è un poeta nato a Madeira, una piccola isola del Portogallo. È anche il Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, oltre che cardinale. È un uomo cresciuto tra i libri, che ama la letteratura, anche quella italiana, e che regala ai lettori profonde pagine di poetica spiritualità, con una scrittura breve, semplice, ma sempre originale. Come in Il piccolo libro delle grandi domande, tante piccole riflessioni sulla generosità, l’amore, il dolore, la gioia, e il Natale, che, scrive Tolentino: «ci rende complici della fede nel nascere. Ci chiede di credere nella potenzialità che la vita fragile possiede, la vita nuda, la vita nella sua condizione più minuta. Ci sfida a dare valore a ciò che sta appena nascendo: al germoglio e non solo al fiore, all’aurora e non solo al pieno giorno…».