Un premio per giovani ricercatori che operano nel settore della frutti-viticoltura intitolato a uno dei vini italiani più famosi. A vincerlo, ex equo, Matteo Gatti della facoltà di Agraria di Piacenza, che ha ritirato diploma e medaglia del Presidente della Repubblica dalle mani del vice-presidente della Camera dei deputati Maurizio Lupi e dal promotore del prestigioso riconoscimento Gianfranco Soldera. La cerimonia di consegna del “Premio internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera 2010 per giovani ricercatori"si è svolta infatti a Roma, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, con il patrocinio della Camera dei Deputati e il riconoscimento della Presidenza della Repubblica. Maurizio Lupi ha dato il benvenuto e presentato il presidente della giuria Mario Fregoni, che ha illustrato i grandi movimenti evolutivi della viticoltura mondiale, e il professor Massimo Vincenzini dell’Università di Firenze, che ha presentato una ricerca sul profilo antocianico dei vini di Sangiovese in funzione dell’ecologia microbica dei processi fermentativi. Dopo la lettura del messaggio del Segretario generale della presidenza della Repubblica a nome del Capo dello stato Giorgio Napolitano, che ha molto apprezzato l’iniziativa del premio riservato a giovani ricercatori, il presidente della giuria Fregoni ha letto le motivazioni dei due premi ex aequo: a Luca Collina dell’Università di Firenze e a Matteo Gatti, dell’Istituto di Frutti-viticoltura della facoltà di Agraria della Cattolica di Piacenza, che ha sviluppato la ricerca “Caratterizzazione bioclimatica dell’area del Brunello di Montalcino e di alcuni terroir aventi vitigni affini al Sangiovese”.
Il dottor Gatti, dopo aver terminato la facoltà di Agraria della Cattolica ha avuto la possibilità di operare presso l’Istituto di Frutti-Viticoltura, collaborando alle ricerche dell’Istituto diretto dal professor Stefano Poni, attuale direttore dell’Istituto. «Negli anni ho potuto approfondire le conoscenze di eco-fisiologia della vite con esperienze condotte sia direttamente in campo sia in serra, esperienze spesso finalizzate allo studio e alla valorizzazione del “terroir” viticolo – spiega Gatti - Il termine “terroir” identifica uno spazio geografico ben delimitato, caratterizzato dal punto di vista geo-pedologico e climatico, che imprime una marcata impronta di originalità e tipicità al vino».
«La mia ricerca ha voluto evidenziare le peculiarità climatiche che a Montalcino permettono al Sangiovese di raggiungere eccellenti livelli qualitativi», afferma il giovane scienziato che, soddisfatto, esprime viva gratitudine alla Giuria che ha ritenuto il suo lavoro meritevole di premiazione e in particolar modo a Gianfranco Soldera, icona del Brunello di Montacino e custode della sua tipicità, che ha istituito il prestigioso premio.