Il dipartimento di Scienze Giuridiche della facoltà di Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza ha organizzato il “De Magia. Il processo di Apuleio di Medaura. Profili di diritto romano e di diritto odierno”, un evento di grande rilevanza culturale e formativa.
In questo incontro, presentato dal Ernesto Bianchi docente di Diritto romano presso l’Università Cattolica di Piacenza, è stato proiettato lo sceneggiato della RAI “De Magia”, una riduzione teatrale di Francesco della Corte e come capocomico Renzo Giovampietro.
La trama del cortometraggio parla del filosofo Lucio Apuleio, che nel 158 d.C. fece un lungo discorso per potersi difendere dalle pesanti accuse di magia che gli erano state rivolte dai parenti di sua moglie Pudentilla. L’imputato, allora trentenne, era stato accusato di aver somministrato a Pudentilla, una ricca matrona quarantenne, un arcano filtro d’amore, per circuirla, sposarla ed ottenere con un testamento la sua dote. “Il crimen magiae” nell’antica Roma era punito con la morte. Grazie alla straordinaria capacità oratoria e alla mancanza di prove sicure, Apuleio riuscì a salvarsi ed ebbe modo di far valere le sue ragioni.
Si sono discussi, nell’evento, sia gli aspetti giuridici, epistemologici e più in generale filosofici ed etici, delineando un profilo molto alto ma soprattutto interdisciplinare. All’incontro sono intervenuti il Giovanni Negri docente della facoltà di Giurisprudenza della Cattolica di Milano, il preside della medesima facoltà Gabrio Forti e Franco Amarelli, docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Ferdinando II di Napoli.