Un accordo di cooperazione interistituzionale tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Governo di Albania per la formazione di medici e operatori sanitari albanesi e per l’assistenza ospedaliera a pazienti albanesi gravi presso il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma e il Centro di ricerca e formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche "Giovanni Paolo II" di Campobasso. È stato firmato lo scorso 29 aprile dal rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi e dal ministro della Salute albanese Petrit Vasili nella sede romana dell’ateneo.
«Il governo albanese – si legge nella premessa dell’accordo - è interessato a promuovere ogni iniziativa volta a rafforzare i rapporti di collaborazione socio-culturale coi Paesi europei e in particolar modo con l’Italia»; che «la politica della salute e dell’assistenza sanitaria è ritenuto elemento di fondamentale importanza»; che «il Policlinico Gemelli e il Centro Giovanni Paolo II di Campobasso sono riconosciuti a livello internazionale quali strutture di eccellenza».
In virtù dell’accordo l’Università Cattolica e il governo albanese «si impegnano a sviluppare una collaborazione e un’assistenza reciproca, assumendo come riferimento i principi della dottrina della Chiesa cattolica e i principi fondamentali dei diritti umani. La collaborazione – prosegue l’articolo 1 dell’accordo - si realizzerà attraverso l’interscambio delle conoscenze professionali del personale medico e del personale di assistenza non medico, nonché attraverso interventi e iniziative che consentano di prestare l’assistenza sanitaria a pazienti albanesi».
I punti salienti dell’accordo. L’Università Cattolica, tramite il Policlinico Gemelli e il Centro nelle scienze biomediche di Campobasso, «si impegna ad accogliere pazienti albanesi affetti da patologie gravi e complesse non curabili o difficilmente curabili presso gli Istituti sanitari dell’Albania; a favorire la formazione professionale specialistica di personale medico e non medico albanese, istituendo borse di studio per il mantenimento in loco di medici e infermieri specialisti, che intendono frequentare un tirocinio professionale, garantendo loro l’ospitalità; a promuovere l’accesso di medici albanesi ai processi di formazione a distanza, garantendo l’apporto medico della second opinion».
Il Ministero della Salute della Repubblica di Albania «si impegna a fornire conoscenza ed esperienza nel campo delle patologie presenti in Albania attraverso le strutture sanitarie del Paese; ad autorizzare e favorire l’esercizio di esperienze clinico-organizzative di medici italiani e autorizzare il personale medico e non medico albanese che intende frequentare tirocini professionali presso il Gemelli e il Centro Giovanni Paolo II; infine a favorire iniziative di volontariato in Albania».
All’atto della firma del protocollo il ministro della Salute albanese ha sottolineato come questo accordo gli stia «particolarmente a cuore per una ragione scientifica e una morale: la Cattolica, con le sue strutture sanitarie, in primis il Gemelli, è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale - ha detto il ministro Vasili –; da questa collaborazione, che oggi si avvia ufficialmente, sono certo verranno frutti importanti per il miglioramento della nostra sanità. C’è anche un aspetto personale che in questo momento voglio ricordare e sono i tre anni di studi in Igiene condotti presso la facoltà di Medicina della Cattolica e il Policlinico Gemelli».
«L’auspicio – ha aggiunto il direttore amministrativo Antonio Cicchetti - è di dare un contributo significativo non solo per l’assistenza sanitaria diretta ai pazienti albanesi, che verranno a curarsi a Roma e a Campobasso, o per la formazione di medici e operatori, ma di dare come università un apporto per la formazione di una nuova classe dirigente sanitaria dell’Albania; ciò sarà possibile anche attraverso la scuola di Economia sanitaria della Cattolica, che accanto ai corsi di laurea e ai master potrà offrire anche un laboratorio di eccellenza con l’appena istituita Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari».
Al termine della cerimonia ufficiale, il rettore Ornaghi ha invitato il ministro della Salute e l’ambasciatore di Albania presso la Santa Sede Rrok Logu a visitare il Policlinico con le nuove strutture del Poliambulatorio centralizzato e alcuni reparti chirurgici, accompagnato dal direttore Cesare Catananti e dal direttore sanitario Andrea Cambieri.
Roma