Arrivano al traguardo carichi di idee e di proposte gli studenti che hanno concluso la prima edizione del master in Sviluppo umano e ambiente e il corso di Perfezionamento in progettazione educativa sostenibile, promossi dall’Alta scuola per l’ambiente (Asa), diretta dal professor Pierluigi Malavasi. Ora spetterà a loro mettere a frutto le competenze acquisite in aula e concretizzare le loro idee nei diversi contesti lavorativi dove saranno chiamati ad operare.
I progetti sono stati presentati lo scorso 21 gennaio nel corso del “Graduation day”, la cerimonia di consegna dei diplomi e degli attestati che ha riunito in aula magna studenti, professori ed enti che hanno contribuito alla formazione dei futuri “esperti” ambientali. A conclusione dell’evento è intervenuto anche il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari, che ha consegnato ai presenti il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata per la pace 2010 “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”.
Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, certificazioni, risparmio energetico, responsabilità sociale, inquinamento, sviluppo tecnologico sono i principali argomenti che trasversalmente sono stati indagati nei lavori di tesi finale. Guarda all’edizione di Expo 2015 e, in particolare al settore dell’alimentazione e del cibo, lo studio di Elena Vettore che tenta di rispondere ad alcune domande che riguardano il domani di tutti: cosa mangeremo? Quale provenienza avrà il cibo? Ed ancora, ci sarà cibo sufficiente per tutti domani? Partendo da questa premessa Elena ha cercato di individuare e comunicare quale contributo l’agricoltura sostenibile, nei suoi diversi modelli agricoli, può apportare nel campo agroalimentare all’interno di un progetto ambientale e di sostenibilità così ampio e complesso come quello che intende realizzare Expo 2015. Una ricerca che per lo “sviluppo umano e dell’ambiente” tocca questioni complesse, ma aperte e interconnesse come quelle della sostenibilità e dell’ecologia ambientale, sociale ed economica, tenendo presente il legame di interconnessione che ogni giorno l’uomo costruisce con l’ambiente.
Approfondisce invece la dicotomia esistente tra le modalità e gli obiettivi inerenti alla conservazione dei Beni culturali e quelli riguardanti la salvaguardia dell’ambiente la relazione di Andrea Pelliccia. Oltre a una breve rassegna degli elementi inquinanti atmosferici direttamente coinvolti nel degrado del patrimonio artistico, lo studente ha definito alcune situazioni e problematiche relative all’importanza del controllo sui fattori ambientali nell’ambito della salvaguardia dei Beni culturali e del territorio, sia nella teoria che nell’operato pratico svolto in occasione dell’attività di tirocinio presso l’Istituto Mnemosyne di Brescia.
Lucia Dal Negro ha affrontato il tema dello sviluppo umano e consumo sostenibile. I recenti approcci teorici allo sviluppo sono improntati all’inserimento e alla valorizzazione del concetto di "sviluppo umano" come obiettivo primario cui rivolgere le attività concrete e le metodologie d’intervento sul campo. Gli ultimi studi in merito accorpano al concetto di sviluppo umano, così come elaborato nei primi anni ’90 dallo United Nations Development Program (Undp), il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, quello di sostenibilità ambientale nel tentativo di tracciare tre linee di intervento da realizzare, in modo da considerare la dimensione economica, sociale e (finalmente) ambientale sullo stesso piano. Lo studio di soluzioni teoriche "win-win-win" è una delle sfide più affascinanti che le istituzioni internazionali stanno affrontando per innovare una nuova era di sviluppo: quello sostenibile. Si spiega in questo contesto il diffondersi della corrente teorica del Sustainable business: un settore di ricerca a cavallo tra le public policies e la cooperazione allo sviluppo che intende includere tra le direttrici di crescita future le popolazioni che vivono al di sotto della soglia di povertà. Quattro miliardi di persone finora mai coinvolte nelle dinamiche di sviluppo mondiale che, grazie al sustainable business, diventano protagonisti di una innovativa "triple win solution" globale.
Fra i progetti di educazione sostenibile merita attenzione quello di “natura accessibile” realizzato da Chiara Pettoello, la quale ha presentato l’idea di un percorso per disabili all'interno delle Torbiere del Sebino, sul lago d’Iseo, mentre Cristian Righettini si è concentrato su un ipotesi di concorso di Land Art presso il Castello di Padernello. Cristian vede nella Land art, la corrente artistica nata nel mondo americano e anglosassone a partire dagli anni ’60, la possibilità di unire gli interessi artistici con le esigenze educative, perché ha scoperto che i presupposti che la animano sono uno sguardo rinnovato verso la natura, vista non solo, come in precedenza, come oggetto di osservazione, studio prospettico, rappresentazione più o meno fedele, ma come soggetto vivo. Così come ha fatto Giuliano Mauri (1938 – 2009) artista che ha lavorato con gli elementi naturali, con strutture naturali, con idee naturali, ambientali e autore di un ponte fatto di rami nei pressi del Castello di Padernello. Cristian è convinto che la sua arte sia una vera e propria comunione con la realtà circostante, con il contesto biotico, con la rete della vita, per costruire opere fantastiche ma reali, pensate ma “vive”.
Dalla natura alla sanità, ma sempre sotto il segno della sostenibilità, si è concentrato l’interesse di Monica Zanni, che ha proposto l’idea di un “Reparto umanamente sostenibile”, dove l’approccio al malato è basato sulla centralità della persona considerata nella totalità di tutte le dimensioni che la compongono e non solo di quelle aree che tradizionalmente sono ritenute collegate alla malattia e alla cura. Inoltre, il rispetto e la considerazione per la dignità della persona non rimangono circoscritte al paziente, ma sono estese sia a tutte le persone che vengono accolte in reparto insieme a lui: familiari, parenti, amici e persone significative per il malato e che compongono il suo ambiente di vita e di relazione; sia alle persone che operano all’interno dell’Unità operative: personale medico e infermieristico, figure di supporto all’assistenza. Le idee e i progetti per ora sono solo sulla carta. Ma per il benessere nostro e delle future generazioni speriamo che non rimangano troppo a lungo nel cassetto.