Con la letteratura non si mangia. È questa la frase che tanti studenti e poi laureati in lettere si sentono ripetere durante la propria carriera. Troppi ancora i pregiudizi su un profilo, quello dell'umanista, che con la crisi economica si dimostra invece, molto richiesto da aziende private ed enti pubblici per la sua caratteristica numero uno: la versatilità.

Per sfatare i luoghi comuni che toccano chi si è formato su Platone e Petrarca e per delineare i nuovi scenari lavorativi, la facoltà e il servizio orientamento hanno organizzato qualche tempo fa un incontro con un titolo provocatorio, pur attenuato dal punto interrogativo finale: "Carmina non dant panem?". E la risposta degli studenti non si è fatta attendere, almeno a giudicare dall'aula Pio XI riempita in ogni angolo possibile. L'occasione infatti era ghiotta, per ascoltare il confronto tra docenti della Cattolica e laureati in discipline umanistiche oggi impegnati in professioni non prettamente letterarie. Come è golosa per chi si avvicina in questo periodo alla scelta universitaria.

Antonietta Porro, docente di Grammatica greca e coordinatrice della Commissione didattica di Lettere classiche, ha ricordato le caratteristiche che distinguono un umanista e che lo rendono prezioso anche in ambiti professionali insoliti: «Il respiro culturale, la capacità di applicarsi a problemi difficili, il senso critico e la passione generosa che fa superare qualsiasi ostacolo».

Domenico Bodega, preside della facoltà di Economia, ha sottolineato che le lettere preparano alla complessità perché insegnano a non dare nulla per scontato: «I laureati di Lettere e filosofia sono fuori dai canoni e generano visioni della realtà alternative e multiculturali. Una dote che ha applicazioni anche manageriali».

Paolo Fontana, laureato in Filosofia e oggi Political Affairs Officer alle Nazioni Unite di New York, ha raccontato la sua esperienza in ambito diplomatico. Ha sempre coltivato l'amore per il pensiero con quello per la storia e nella sua attuale professione ha portato la flessibilità acquisita durante gli anni di studio.

Percorso diverso quello seguito da Nicola Piacenza, laureato in Lettere classiche e oggi direttore di un'agenzia di Banca Carige. Per lui l'approdo allo sportello bancario è stato una sorpresa e una sfida allo stesso tempo.

Rossella Vasini, laureata in Lettere classiche e oggi International Head Hunter in Promelec International, aiuta le aziende a individuare i professionisti più preparati. Come osserva giornalmente sul campo, «l'umanista che entra in azienda è all'inizio come un naufrago che ha perso tutti i contenuti che gli erano familiari. Porta però, con sé il proprio modo di essere e di guardare la realtà».

Cristina Arbini lavora oggi a Dublino come Senior Development Team Lead di LinkedIn, ma arriva al mondo del web da un percorso di studi in Filosofia. Durante gli anni dell'università si è impegnata nel volontariato e ha accumulato esperienze di lavoro che le hanno permesso di assorbire influenze diverse e saperi pratici.  

Diverse le esperienze di lavoro che somma Giuliana Grimaldi, laureata in Filologia moderna. È giornalista a Tgcom24, Grazia.it e Style.it, ma anche curatrice per Piemme e coordinatrice di un corso di alta formazione in scrittura creativa. In tutte le sue attività esercita la capacità di guardare laddove gli altri colleghi non osano rivolgere lo sguardo e agli aspiranti giornalisti consiglia: «Non aspettate che qualcuno vi conceda lo spazio che meritate, conquistatevelo da soli, magari facendo leva su più competenze».