Pubblico delle grandi occasioni per l’incontro con Alessandro D’Avenia ospite lo scorso 28 aprile della sede di Piacenza per Let’s book.
Scrittore, insegnante e sceneggiatore, D’Avenia ha pubblicato nel 2014 il suo terzo romanzo Ciò che inferno non è in cui, con l'emozione del testimone e la potenza dello scrittore, narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, don Pino Puglisi, che nelle pagine del romanzo dialoga con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.
Prendendo spunto dal tema proposto Il coraggio e la paura, lo scrittore ha intrattenuto il pubblico con il ricordo personale di don Puglisi, da cui è partito per tracciare il confine tra il bene e il male, definire la vicinanza tra coraggio e paura, lanciare un messaggio di fiducia ai numerosi giovani presenti. Lo scrittore ha chiuso l’incontro sottolineando il valore della bellezza: «Ampliare la vita è usare i propri talenti, coltivandoli con cura e passione. La cultura è innaffiare il campo dei talenti. La bellezza amplia il nostro sguardo e l’arte è al servizio della bellezza».
«Soprattutto in tempi di crisi bisogna avere il coraggio di avere paura. Per poterla affrontare e superare, o comunque gestire, ciò che ci destabilizza». Questo il messaggio che lo scrittore noto al grande pubblico per il romanzo "Bianca come il latte, rossa come il sangue", ha voluto trasmettere ai giovani piacentini.
Molti gli spunti di riflessione analizzati dagli studenti sotto la guida dello scrittore, che ha concluso il suo intervento sottolineando come «la parola crisi fu usata per la prima volta nell'Iliade con un significato molto positivo, in quanto implicava il mettersi in discussione. In questi tempi senza speranza nel futuro siamo invitati a determinare cosa veramente valga la pena salvare». E, forse, è una buona notizia.