A volte tornano. A volte tornano per dieci anni consecutivi. Tanti sono gli incontri che, sotto il nome di "Día Negro" si sono svolti in Università Cattolica. L'evento, nato da un'idea di Dante Liano, docente di Lingua e Letterature Ispanoamericane, nel suo decimo compleanno si è occupato delle "Sfumature di giallo nei romanzi polizieschi di Italia, Spagna e Irlanda".
Il poliziesco spagnolo
Gli scrittori spagnoli Juan Madrid e Lorenzo Silva sono stati i protagonisti della prima sessione di dibattito, moderata dal professor Liano e dal direttore dell'Istituto Cervantes, Arturo Lorenzo. Juan Madrid, uno dei fondatori della novela negra in Spagna spiega il successo del genere poliziesco in Spagna con un'interpretazione storica. Secondo Madrid la narrativa spagnola degli anni '30 e '40 era lontana dalla realtà. I cambiamenti socio-politici introdotti durante la Transizione diedero vita a un nuovo approccio letterario nei confronti della Storia. Inoltre, essendo privo di uno schema narrativo preciso, si insinua come spazio nel quale rappresentare i lati oscuri del sistema.
Di opinione simile è Lorenzo Silva, classe 1966, talentuoso scrittore che nel 2000 vinse il Premio Nadal per El alquimista impaciente (Destino, 2000) e nel 2012 il prestigioso Premio Planeta con La marca del meridiano (Planeta, 2012). Silva è conosciuto al grande pubblico per la serie di romanzi che hanno come protagonisti il brigadiere Bevilacqua e il sergente Virginia Chamorro, due agenti della Guardia Civil. Silva ha rimarcato il concetto secondo cui la letteratura introspettiva che ha caratterizzato gli inizi del Ventesimo secolo spagnolo fosse totalmente distaccata dalla realtà. Per esempio, durante la guerra coloniale in Marocco, ricorda Silva, la letteratura spagnola si allontana da questi eventi tragici in quanto espressione della borghesia che non ha interesse nel descrivere un dramma da cui si sente lontana. Inoltre, sostiene, lo sviluppo del poliziesco era frenato dalla mancanza di libertà nella Spagna franchista. Dal punto di vista strettamente editoriale uno degli elementi che secondo Silva ha dato nuovo impulso alla crescita del genere poliziesco in Spagna è stata la pubblicazione, nel 2007, della trilogia noir di Stig Larsson. Il successo che ne è seguito ha rappresentato il momento chiave in cui l'editoria spagnola ha preso coscienza delle concrete possibilità del poliziesco.
Il dibattito ha poi evidenziato come il notevole successo che interessa il giallo negli ultimi anni possa essere la causa futura di un impoverimento del genere. Tutti i partecipanti alla tavola rotonda sono stati d'accordo nell'indicare come sia necessario da parte degli scrittori un impegno a rinnovare gli schemi e gli elementi che configurano il poliziesco. Un buon inizio può essere, secondo Silva, la scelta di protagonisti diversi da quelli usuali. Allo stesso modo Madrid, in modo sintetico, ha individuato come il problema del rinnovo del genere si definisca nella posizione che ciascun autore decide di avere nei confronti del capitalismo. Silva - ha poi aggiunto - ritrova nelle sue radici una tradizione letteraria che racconta l'impunità del crimine dal punto di vista della vittima. Ne sono chiari esempi i testi del Secolo d'Oro come El Quijote e El Lazarillo de Tormes.
Il poliziesco italiano
Luca Crovi, conduttore radiofonico e grande esperto del genere "giallo" ha condotto la seconda tavola rotonda, con l'entusiasmo e la vivacità che lo contraddistinguono. Ha presentato due ospiti di simpatia ed acutezza formidabili: Adriano Bon alias Hans Tuzzi (oltre che di saggi sulla storia del libro e sul suo mercato antiquario, ha scritto una serie di gialli di cui Il Maestro della Testa sfondata, è il primo di una fortunata serie) ed Elda Lanza, nota presentatrice televisiva, e, senza contraddizioni, autrice di un giallo di grande successo: Niente lacrime per la signorina Olga.
La conversazione si è aperta con la rievocazione da parte di Elda Lanza di alcuni episodi significativi quando studiava all'Università Cattolica, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Elda si commuove ricordando i suoi compagni che, ancora con la divisa da soldato, partecipavano agli esami universitari. A volte accadeva che all'appello successivo quegli stessi compagni non rispondessero più. Poi ha raccontato con grande ironia di quando, poco più che ventenne, scriveva di arredamento su riviste femminili. Dopo un provino, nel 1952, con la nascita dei primi programmi di palinsesto, iniziò l'avventura televisiva di Elda che divenne il "volto" della televisione italiana.
La conversazione si è spostata dalla televisione al libro: Adriano Bon, che si definisce "terribilmente snob e terribilmente pigro", ha raccontato che, all'inizio, si occupò principalmente di editoria. La "svolta" arrivò a 40 anni quando decise che bisognava vivere e non lavorare e, per tanto, si licenziò. Dal 2000 si occupa di libri antichi, e a questo si deve la pubblicazione, con lo pseudonimo di Hans Tuzzi, di una guida per bibliofili. La coppia di giallisti ha sorpreso la platea quando ha dichiarato di non leggere romanzi gialli. Per la signora Lanza, il giallo nasce casualmente quando la protagonista del suo romanzo Niente lacrime per la signorina Olga, muore già a pagina 2 e ci sono volute le successive 400 pagine per spiegare il perché. Tutto, dentro una Milano dai contorni indefiniti e dai dettagli taciuti consapevolmente dalla scrittrice affinché «ogni lettore possa immaginare di essere dove voglia».
Hans Tuzzi preferisce i giallisti d'ambiente alla Simenon o i grandi creatori di personaggi come Rex Stout, ma ha sottolineato che la grandezza del romanzo giallo sta nel superare il limite posto dal genere stesso. Se compito della letteratura è creare il mistero, il giallo lo risolve. Il romanzo giallo, pertanto, sarà perfetto quando il suo incipit delinea fin da subito un mistero che terrà intrappolato il lettore che, desideroso di risolvere l'enigma, sarà altrettanto triste dopo averlo scoperto. Tuzzi ha dichiarato di ambientare i gialli nella Milano degli anni '70 semplicemente perché la conosce meglio. In quegli anni il giovane bibliofilo percepiva, anche se in modo confuso, il mutare della società, una società attiva, prolifica e vivace nonostante i tempi "di piombo". Milano esce finalmente da quel periodo, e simbolo ne diventa l'urlo liberatorio di Tardelli ai mondiali dell''82.
Crovi alleggerisce la conversazione e chiede a Elda se lei, come la sua signorina Olga (nome di pirandelliana memoria) sia capace di abili lavori di ricamo. Alla provocazione di Crovi, Elda ha risposto che è assolutamente negata, anzi, è addirittura "priva di mani". Limite superato dall'incomparabile conoscenza del bon ton, di cui fa magistralmente mostra, deliziandoci, prima di congedarsi, con una serie di regole per una tavola perfetta.
L'Irish crime fiction
Per la prima volta la letteratura irlandese ha fatto il suo ingresso al Día Negro. Tre gli ospiti intervenuti. Cormac Millar (pseudonimo di Cormac Ó Cuilleanáin), professore di letteratura italiana presso il Trinity College di Dublino e traduttore professionista, recentemente ha pubblicato per Penguin due romanzi del genere crime fiction, An Irish Solution (2004), tradotto in italiano con il titolo di Una soluzione irlandese (2009) e The Grounds (2006).
Conor Fitzgerald (pseudonimo di Conor Deane) è un autore irlandese che vive a Roma ormai da venticinque anni dove lavora come traduttore (ha tradotto in inglese gli scritti italiani di Joyce raccolti nel volume pubblicato dalla Oxford University Press). A Roma ambienta la sua serie di romanzi polizieschi inaugurata nel 2010 con The Dogs of Rome (tradotto in italiano da Ponte alle Grazie con il titolo I cani di Roma) dove protagonista è il commissario Alec Blume che torna nei successivi The Fatal Touch (2011), The Namesake (2012), The Memory Key (in uscita).
Phyllis Gaffney, professore di letteratura francese allo University College Dublin, presenterà il suo libro Healing Amid the Ruins: The Irish Hospital at Saint-Lô (1945-46). Il libro ricostruisce la storia dell'ospedale fondato dalla Irish Red Cross sulle macerie della città di St Lô in Normandia nel 1945, che comprende nello staff l'allora sconosciuto Samuel Beckett. Il libro non appartiene al genere, tuttavia è una testimonianza preziosa dell'influenza che tale esperienza ha avuto sull'ispirazione di Beckett, autore attraversato da quell'umore gotico di stampo irlandese che ancora risuona in tanti scrittori contemporanei di crime fiction.
La presenza di Eva Cantarella, docente di Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano oltre che notissima scrittrice, ha permesso la riflessione sull'aspetto della traduzione. Cormac Ó Cuilleanáin ha infatti tradotto per la Yale University Press (1992) con il titolo Bisexuality in the Ancient World uno dei testi più famosi dell'autrice, Secondo Natura, pubblicato la prima volta nel 1988 e giunto alla 5° edizione. Il testo, incentrato sui costumi e le istituzioni della Roma antica si presta inoltre a un confronto con la descrizione della Roma contemporanea descritta da Conor Fitzgerald nella sua Alec Blume series.