Nell’autunno del 2002 un terremoto violentissimo ha sconvolto il Molise. La scossa più forte ha determinato il crollo della scuola elementare Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia. Sotto i banchi e le macerie sono morti 27 alunni e la loro maestra. Per riflettere sul dolore dei bambini, ma anche su quello di chi resta, dei genitori ai quali è stato strappato il bene più prezioso, Paolo Miozza e Alberto Mansi hanno unito le loro competenze per creare il corto di animazione Filastrocca all’albicocca. Le nuvole, i palloncini colorati e i bambini, a volte sorridenti, altre spaventati e soli nel buio, nei disegni di Mansi accompagnano le parole in rima della filastrocca scritta da Miozza. Un lavoro dedicato a tutti i piccoli del mondo, al diritto che hanno di crescere forti e sani, rispettati e considerati, liberi e teneramente amati. Il video è nato dall’emozione di quella tragedia, con l’obiettivo di rappresentare un’esperienza umana terribile attraverso atmosfere di volta in volta realistiche, evocative e oniriche. Paola Di Sabato, una della curatrici del progetto, spiega: «Il video non vuole solo ricordare il disastro di san Giuliano, ma vuole anche far riflettere sui sentimenti di ognuno di noi di fronte alla sofferenza di tutti quei bambini nel mondo che hanno paura e sono soli». «La nostra intenzione – aggiunge la curatrice - era realizzare un progetto di comunicazione sociale volto a promuovere un percorso per la tutela dei diritti dell’infanzia, coordinato da Kairos, società cooperativa che opera nel campo dell’arte, della cultura e del turismo».
La scuola che ospitava gli alunni non ha retto alla violenza del sisma. L’edificio non era “resiliente”, termine dell’edilizia e della fisica che indica la capacità dei materiali di resistere agli urti. E allora se quelle mura sono cadute, ora i genitori delle vittime devono costruire una resilienza dentro di loro, per non cedere sotto il peso di un dolore che non si vede, ma che è devastante come la furia del sisma. Dopo il trauma, insomma, diventa indispensabile trasformare la sofferenza in forza e speranza. È questo lo spirito con cui è stato organizzato dal Centro pastorale dell’ateneo il convegno Resilienza: oltre la tragedia e la rassegnazione che si è tenuto all’Università Cattolica di Milano e in occasione del quale è stato proiettato il corto.
«Scopo dell'incontro - spiega Paola Di Sabato - era quello di tirar fuori delle idee progettuali e delle iniziative a favore dei bambini e degli adulti in difficoltà. In particolare si è parlato della creazione di un Centro di alta specializzazione per la promozione della resilienza proprio nel luogo del sisma». A dare la propria adesione informale sono stati finora il Comune di San Giuliano, la Protezione Civile e la società Kairos. Durante il convegno i relatori hanno spiegato che la resilienza è entrata a far parte di diversi contesti scientifici e di ricerca: Francesco Botturi, ordinario di filosofia morale presso l’Università Cattolica, ha spiegato che nella sua disciplina è intesa non solo come resistenza al dolore in funzione della sopravvivenza, ma come ricerca del senso del soffrire. Per Alberto Cozzi, sacerdote della diocesi di Milano, il concetto ha a che fare con la fedeltà a Dio, che aumenta la capacità dell’uomo di resistere ai drammi della storia. Da un punto di vista pedagogico invece la resilienza è la riorganizzazione positiva della vita e la creazione di legami significativi, come ha precisato Giuseppe Vico, ordinario di pedagogia generale. Infine Domenico Bodega, docente di organizzazione aziendale e preside della facoltà di Economia, ha aggiunto che gli urti della recente crisi finanziaria ed economica hanno portato questo concetto anche nel gergo della finanza: qui è intesa come la capacità di continuare a esercitare la propria attività a fronte di eventi catastrofici, in modo da salvaguardare gli interessi delle attività produttive, riducendo i rischi e le conseguenze sul piano gestionale, amministrativo, legale.