Quattro giorni di lezioni teoriche e approfondimenti pratici per analizzare gli aspetti genetici, socio-economici ed ambientali della conservazione delle razze animali di interesse zootecnico. La facoltà di Agraria della sede di Piacenza ha ospitato per il secondo anno consecutivo la Summer School legata al progetto di ricerca Globaldiv, finanziato dalla Commissione europea nel marzo 2007 nell’ambito del programma Agri Res Gen. Un progetto triennale che mira a raggiungere una visione globale della biodiversità presente sul pianeta in relazione alle specie zootecniche. Partendo da questo quadro Globaldiv si impegna nella disseminazione delle conoscenze, nella diffusione internazionale delle tecniche di ricerca e analisi e nel training rivolto ai giovani ricercatori di tutto il mondo sugli strumenti di genetica molecolare e di analisi ambientale e socio-economica utilizzabili per lo studio e la conservazione della biodiversità.
All’interno di questo progetto Globaldiv Summer School è stata organizzata per il secondo anno consecutivo dall’Università Cattolica di Piacenza, coordinatrice del progetto di ricerca internazionale: una settimana di formazione per studenti di dottorato e giovani ricercatori in scienze animali. L’edizione 2009 si è tenuta dal 7 al 10 settembre e si è occupata di aspetti socio-economici della conservazione, scelta e strategie di conservazione, genetica integrata, dati ambientali e geografici. Nove i professori che sono intervenuti, scienziati di fama internazionale scelti tra gli esperti e i partner del progetto Globaldiv o per le loro competenze tematiche e professionali.
«Sono molto soddisfatto per l’interesse che anche quest’anno ha dimostrato la giovane comunità scientifica internazionale per lo studio e la salvaguardia della biodiversità nel settore zootecnico – afferma il coordinatore del progetto, Paolo Ajmone Marsan, docente di Zootecnica generale e miglioramento genetico nella facoltà di Agraria -. Soprattutto sono soddisfatto della forte caratterizzazione internazionale della scuola: i 39 giovani ricercatori partecipanti provengono da 25 diversi Paesi del mondo, con presenze da tutti e cinque i continenti».