Com’è nato l’universo? Perché il mondo? E ancora: perché c’è vita sulla terra? Sono queste le domande ricorrenti dell’uomo di fronte al mistero della creazione. Interrogativi a cui si è tentato di dare risposta nel convegno In principio. Origine e inizio dell’universo che ha preso il via martedì 5 aprile nell’aula magna dell’Università Cattolica di Milano.
L’iniziativa, organizzata dal Centro Pastorale con il patrocinio del Progetto Culturale Promosso dalla Chiesa Italiana, ha inaugurato le celebrazioni per i 90 anni dell’ateneo di largo Gemelli.
A presiedere la prima sessione è stato il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata: «Il capitolo della teologia della creazione è così rilevante per il pensiero cristiano da accompagnarlo in varie forme lungo il corso di tutta la sua storia. La sua attualità – ha detto – si presenta spontaneamente alla ribalta della riflessione teologica, filosofica e scientifica odierna».
Il segretario della Cei ha poi voluto ricordare, a riguardo, le parole di Benedetto XVI: «Il papa ha riconosciuto in più occasioni il valore rilevante che la comprensione della natura come creazione di Dio può dare all’itinerario educativo dell’essere umano. Una natura “depotenziata” rimane puro oggetto destinato alla manipolazione tecnologica. La perdita della natura come frutto della creazione e di conseguenza come rifiuto della rivelazione – ha spiegato mons. Crociata - rischia di privarci anche della storia, che costretta al silenzio, è ridotta a un agglomerato di decisioni arbitrarie. Recuperare e approfondire una filosofia e una teologia della creazione, vista nel suo rapporto con la redenzione, permette di salvare la storia e promuovere ciò che è autenticamente umano».
Tra i temi affrontati dal convegno anche la delicata questione del rapporto tra scienza e fede. In proposito la presa di posizione di mons. Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, è netta: «Nell’indagine delle origini dell’universo dobbiamo tentare di superare la diastasi tra res cogitans e res extensa, introdotta dal pensiero cartesiano, che ancora grava sul sapere. Il creazionismo non ha nulla a che vedere con la verità della creazione, in quanto è un ottuso irrigidimento della pagina biblica».
«Quelli affrontati oggi – ha detto il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi – sono temi quanto mai cruciali che ci riportano, oltre che alla scoperta delle parole della Genesi, alla concretezza della vita. Viviamo giorni per nulla felici di guerre ed emergenze ambientali che ci costringono ad affrontare i limiti dell’esistenza umana. In questi momenti fede e ragione ci sostengono. Ognuno di noi deve contribuire a creare condizioni di rispetto per la vita, a cominciare dalla famiglia e dalla società».
Il programma completo ( KB)