Un testimone e protagonista diretto della parabola economica irlandese nell’ultimo decennio. Valerio Potì, docente della facoltà di Economia della sede di Piacenza, vive in Irlanda dal 1999 dove è docente di Finanza e direttore del master in Finanza e Capital Market alla Dublin City University. Lo scorso 15 marzo, su invito della facoltà di Economia, ha raccontato a 170 studenti dell’ultimo anno degli Istituti superiori di Piacenza e provincia gli ultimi due decenni dell’economia irlandese partendo dagli anni d’oro della grande crescita, quella del Celtic Tiger, fino alle recente crisi economica che ha duramente colpito il Paese, e comparandola con la situazione italiana degli stessi anni. La lezione, introdotta dal preside di Economia Maurizio Baussola, che ricordato la forte internazionalizzazione della facoltà, unica in Italia a prevedere il programma “Double Degree”, è stata tenuta in inglese, dando così ai giovani studenti la duplice opportunità di cominciare a trattare con l’economia europea e di svolgere un esercizio linguistico.
«L'Irlanda è stata investita dalla crisi due anni fa - ha spiegato Potì - e i giovani si sono trovati a vivere una situazione simile a quella sperimentata negli ultimi dieci anni dalle nuove generazioni dell'Europa continentale: una difficoltà a trovare lavoro subito e una differenziazione delle fortune. Gli studenti molto qualificati trovano lavoro con facilità, mentre chi ha fatto una scelta meno ponderata fatica un po’ di più rispetto al passato. Certo l'Irlanda è un Paese con un'economia molto flessibile e già sta reagendo: tuttavia se acconsentirà ad accollarsi il fardello del debito accumulato, i prossimi dieci anni del Paese potrebbero caratterizzarsi per una crescita più bassa».
Il professor Potì ha poi provato a mettere a confronto diretto la situazione irlandese e quella italiana: «Sono due Paesi molto diversi - ha spiegato -. In Irlanda i ragazzi reagiscono bene, approfittano di questa crisi per specializzarsi sia nell'ambito degli studi che in quello del lavoro». E ha portato diversi esempi di giovani irlandesi che hanno saputo reagire al difficle momento. Segnali che fanno sperare nella ripresa per l’Irlanda, con l’auspicio che valga per l’intera Europa. Intanto, a Dublino, il professore italiano è ancora in cerca di un assistente: «Tutti gli studenti che hanno le giuste qualità per intraprendere un rapporto di collaborazione con l’università, appena laureati sono intercettati dalle grandi compagnie che offrono stipendi più alti». A dimostrazione del valore aggiunto che un buono studio universitario e un’ottima preparazione accademica garantiscono, permettendo di scegliere la via per il futuro che più affascina.