Dal 15 al 19 marzo 2010 la Settimana Nazionale della Tiroide – Giornate informative con visite gratuite. Prevede la possibilità per i cittadini di sottoporsi a una visita specialistica gratuita per verificare l’eventuale presenza di alterazioni della tiroide. Per prenotare una visita al Gemelli, che partecipa all’iniziativa, è attivo fino al 12 marzo (sabato e domenica esclusi) il numero 340-9524924 dalle ore 10.00 alle ore 13.00, fino a esaurimento del pacchetto di 100 visite gratuite programmate.
L’iniziativa è promossa dal Club delle Uec, l’associazione delle Unità di endocrinochirurgia italiane, presieduta da Paolo Miccoli, direttore del dipartimento di Chirurgia generale dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana, e dall’Associazione italiana della tiroide (Ait), presieduta da Aldo Pinchera, docente di Endocrinologia all’Università di Pisa, con il patrocinio del Ministero della Salute, della Società italiana di medicina generale (Simg), e di Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato.
Partecipano circa 150 ospedali, tra cui alcune strutture di riferimento a livello nazionale, a partire dal Policlinico “A. Gemelli” di Roma, che impegnerà l’Unità operativa di Chirurgia endocrina, diretta dal professor Rocco Bellantone [nella foto a sinistra], delegato Italiano dell’European Society of Endocrine Surgeons (Eses), e l’Unità operativa di Endocrinologia, diretta dal professor Alfredo Pontecorvi [nella foto sotto, a destra], segretario della Società italiana di Endocrinologia.
In programma circa 3.000 visite gratuite negli ospedali che hanno aderito, senza la necessità dell’impegnativa del medico di famiglia. Si tratta di un numero limitato rispetto alla diffusione delle malattie della tiroide, che interessano circa 6 milioni di persone nel nostro paese. La campagna, infatti, è volta più in generale a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Un controllo di routine, quindi, è di grande importanza. Tutti i cittadini infatti, durante il resto dell’anno, possono sottoporsi ad una visita a carico del Sistema Sanitario Nazionale con il pagamento del normale ticket.
«Le visite contribuiranno a far emergere disturbi e malattie della ghiandola che spesso non vengono riconosciute poiché asintomatiche o con manifestazioni comuni ad altre patologie - spiega il professor Miccoli -. In questo modo sarà possibile formulare diagnosi precoci e prescrivere terapie mirate, farmacologiche oppure chirurgiche». “Il ricorso ad esami ecografici con macchine sempre più sensibili e sofisticate, consente di rilevare noduli tiroidei spesso di piccole dimensioni in circa il 50% della popolazione, la stragrande maggioranza dei quali sono benigni” - aggiunge il professor Pontecorvi.
«La maggior parte delle malattie della tiroide viene curata con terapie mediche e solo un piccola parte richiede l’intervento del chirurgo” – precisa il professor Pinchera. In più, la prevenzione, che passa attraverso una regolare assunzione di iodio utilizzando il sale iodato in luogo di quello comune, riveste un ruolo fondamentale nel contenimento delle malattie tiroidee. “Quando serve il bisturi” – conclude il professor Bellantone – “il ricorso a nuove tecniche e tecnologie consente di ridurre al minimo l’incisione e quindi la cicatrice sul collo oltre che limitare al massimo i rischi per le corde vocali».