Indicare una o più vie di uscita dalla crisi. Ma anche individuare la strada per un ritorno a una crescita più sostenibile e meno artificiale. È quanto si propone di fare il convegno annuale de lavoce.info che il 30 settembre chiama a raccolta nei chiostri di largo Gemelli (ore 8.30, Aula Bontadini) tutti i suoi collaboratori per fare il punto su un tema che, al di là dei diversi annunci politici che parlano di ripresa, continua a restare rilevante nell’agenda pubblica: La politica economica ai tempi della crisi.

Il motivo? «Sono passati otto anni dal fallimento della banca d’investimento Lehman Brothers ma la crisi cominciata allora non è finita. Questo vale non solo per l’Italia dove i sintomi della crisi sono evidenti, ma anche per l’Europa e per tutta l’economia mondiale», spiega Francesco Daveri, docente di Politica economica alla sede di Piacenza dell’Università Cattolica, che, insieme ad Angelo Baglioni e Massimo Bordignon è uno dei tre professori del nostro ateneo che fanno parte del Comitato di redazione del sito di informazione economica, composto da cinque membri complessivi.

«Anche i Paesi che hanno ricominciato a crescere, come Stati Uniti, Germania, Cina – aggiunge il professor Daveri (nella foto a lato) –, lo fanno con il sostegno fondamentale delle banche centrali (cioè della politica) senza le quali il grande indebitamento privato e pubblico presente in tutti Paesi del mondo avrebbe conseguenze ben più gravi. Tutto ciò non avveniva nell’alternarsi dei cicli economici del passato. Ci è dunque sembrato utile dedicare il nostro convegno annuale all’analisi del se e del come le politiche economiche possano indicare una o più vie di uscita dalla crisi e un ritorno a una crescita più sostenibile e meno artificiale».

Lavoce.info è un sito web realizzato da professori di economia che dedicano una parte del loro tempo a scrivere articoli di commento ai fatti economici del giorno e alle decisioni del governo di turno. «Lo facciamo perché abbiamo una passione comune: quella dell’impegno civile per una discussione libera e indipendente – precisa l’economista della Cattolica – . Quando il sito fu fondato nel 2002 scrivemmo che lavoce.info era uno “strumento di approfondimento per chi non si accontenta del giudizio sommario e delle parole d’ordine. Una voce libera e indipendente”. Questo è ancora oggi il nostro contributo principale».

Diversi i temi che saranno toccati dai relatori nel corso del convegno – dalle riforme e bilancio pubblico all’agenda digitale e politica industriale fino ai divari di genere nei super-redditi – tra cui la stagnazione, al centro dell’intervento del professor Daveri. Quali i rimedi per batterla?

«Ci sono due modi che purtroppo non operano rapidamente – suggerisce il docente –. Il primo, sarebbe quello di indurre le persone a consumare di più. Ma le famiglie, oppresse dai debiti elevati di oggi, sono portate a risparmiare, non a consumare. E i governi hanno meno libertà di manovra nell’aiutare le famiglie a spendere perché sono molto indebitati anche loro».

E il secondo modo? «Battere la stagnazione è far salire gli investimenti – avverte Daveri –. Purtroppo, al contrario di quello che si pensa, le nuove tecnologie di oggi (quelle legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) creano minori opportunità di investimento per la maggiore parte delle imprese rispetto alle tecnologie del passato. Per un Zuckerberg che fonda Facebook ci sono centinaia di piccole imprese che chiudono e non riaprono bottega. Con il tempo, tuttavia, come in passato, le nuove tecnologie porteranno più benefici anche alla classe media e la tendenza alla stagnazione secolare sarà sconfitta».